E’ morto l’alpino più anziano d’Italia, aveva 107 anni

Redazione
E’ morto l’alpino più anziano d’Italia, aveva 107 anni

E’ morto l’alpino più anziano d’Italia, aveva 107 anni. Gianni Pettinà aveva 107 anni e risiedeva nel vicentino. “Come dicono gli Alpini, Gianni Pettinà è andato avanti.

Oggi non perdiamo solo la Penna nera più vecchia del Veneto alla veneranda età di 107 anni. Per la nostra Regione e per tutto il Paese si chiude una vera pagina di storia, un testimone della nostra vita dalla prima guerra mondiale a questi tristi giorni del Coronavirus”.

Così il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, saluta l’Alpino più anziano d’Italia, Gianni Pettinà, un veneto di Malo (Vicenza), morto oggi.

E’ morto a 107 anni a Malo (Vicenza) Gianni Pettinà, il più vecchio alpino d’Italia. A darne notizia è il presidente del Consiglio Regionale del Veneto, Roberto Ciambetti.

“La grande marcia di Pettinà continua: la sua eredità di Penna Nera, combattente nella Seconda Guerra Mondiale nel fronte greco e poi di internato per due anni rimane una lezione per noi tutti – sottolinea -.

Soldato e internato

Ai suoi familiari, a quanti lo hanno amato, agli amici dell’Ana di Malo, le mie più sincere condoglianze”. Pettinà era tra i pochissimi “che potevano dire d’aver attraversato ben due guerre mondiali, la prima vissuta da fanciullo, la seconda da soldato e da internato”.

“Ha attraversato il Novecento e i primi vent’anni del nuovo Millennio vedendo il cambiamento del mondo, con la trasformazione radicale del Veneto – conclude Ciambetti.

Passato ad essere, grazie proprio a gente come lui, grazie ai sacrifici che la sua generazione ha saputo sopportare, da terra di povertà a grande protagonista all’avanguardia sociale oltre che economica, come abbiamo visto anche in questi ultimi mesi, della migliore Europa”.

E’ morto nella notte, nel sonno, Giovanni Pettinà, l’alpino più vecchio d’Italia. Classe 1913, figlio di un alpino, fu artigliere alpino del gruppo Conegliano a partire dal 1940. Scartato dalla leva, fu richiamato per partecipare alla campagna di Grecia.

Lo aspettavano cinque anni di guerra, quasi due in un campo di internamento lavorando in uno zuccherificio, dopo che era catturato dai tedeschi. «Porto il cappello con orgoglio, feci quasi cinque anni da militare durante la guerra, di cui 22 mesi da internato in un campo in Germania.

Solo chi ha passato una simile esperienza può capire» aveva detto l’anno scorso al suo compleanno con duecento persone e autorità.

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