Morto l’uomo ferito nell’incendio di officina a Roma

Redazione
Morto l’uomo ferito nell’incendio di officina a Roma

Morto l’uomo ferito nell’incendio di officina a Roma. E’ morto in ospedale l’uomo rimasto gravemente ferito nell’incendio divampato ieri pomeriggio in un’officina di via Accumoli, in zona Ottavia, alla periferia di Roma.

Il 61enne era stato soccorso in gravi condizioni e trasportato in ospedale in codice rosso. Lievemente intossicato dal fumo anche il figlio che era nell’officina con lui. Sul posto i vigili del fuoco, che hanno spento le fiamme.

Sono intervenuti anche i carabinieri della stazione di Ottavia e del Nucleo Radiomobile che indagano sulla vicenda. Si ipotizza il rogo accidentale. Da una prima ricostruzione sembra che la vittima, titolare dell’officina, stesse lavorando con una smerigliatrice quando si è sviluppato l’incendio.

Omicidio: 36enne uccide coinquilino con 30 coltellate

Un uomo di 36 anni di nazionalità afgana è stato fermato dalla polizia con l’accusa di omicidio volontario. Stando a quanto si apprende, avrebbe ucciso un connazionale suo coinquilino con trenta coltellate.

È accaduto a Roma in via di Santa Petronilla, zona Tor Marancia, dove i due avevano parcheggiato il loro camper. Là vivevano insieme da tempo. Ieri sono usciti per comprare del tabacco, sono rientrati, ma hanno cominciato subito a discutere animatamente. Si sono affrontati armati di bastone e coltello.

Uno dei due ha ucciso l’altro con circa 30 coltellate. Nonostante le ferite, l’altro è riuscito a trascinarsi fuori dal camper, ma si è accasciato a terra a pochi metri di distanza.

È stato trovato lì, senza vita, dai poliziotti della Sezione Volanti, del Distretto Tor Carbone e Commissariato Colombo intervenuti sul posto dopo la chiamata di alcuni passanti.

Il 36enne è arrestato con l’accusa di omicidio volontario

A. R., queste le iniziali del presunto assassino, è stato accompagnato presso il distretto di polizia più vicino e, al termine delle indagini, è stato sottoposto a fermo con l’accusa di omicidio volontario.

L’arma del delitto, il coltello, è stata trovata accanto al cadavere ed è stata sequestrata dagli agenti. Non è stata resa nota, per il momento, l’identità della vittima. Come detto, quando i soccorritori sono arrivati sul posto, l’uomo era già morto.

E i sanitari del 118 non hanno potuto fare nulla per salvargli la vita. La lite tra i due afgani, stando a quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, sarebbe nata per futili motivi immediatamente dopo il loro ritorno al camper.

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