Muore dopo un rave: 29enne si addormenta e cade da 12 metri
Muore dopo un rave: 29enne si addormenta e cade da 12 metri. Carla Lallai è morta a 29 anni, dopo essere precipitata da un parapetto di 12 metri. La ragazza aveva partecipato a un rave in un locale nella zona industriale di Sassari che era durato fino a stamattina.
Secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri che sono intervenuti, si sarebbe assopita sul ciglio di un piazzale sulla strada 13 di Predda Niedda, alla periferia della città, ma è caduta dal parapetto.
La ragazza era originaria di Muravera, in provincia del Sud Sardegna. Il tragico incidente è avvenuto dopo le 12 di oggi 27 febbraio 2022. Il suo corpo è scoperto da alcuni amici intorno le 13.
Sassari, morte di Vittoria Fadda: accertata la responsabilità dei medici del Pronto Soccorso
Il marito e il figlio di Vittoria Fadda hanno visto confermate dai periti del Tribunale le loro riserve sull’operato dei sanitari dell’ospedale di Sassari e l’Aou ha transato il danno.
“Potevano salvarla, bastava solo che la visitassero un po’ prima” aveva denunciato il marito all’indomani della tragedia. Aveva ragione, nonostante il direttore del Pronto Soccorso “incriminato”, dell’ospedale Santissima Annunziata di Sassari, il dott. Mario Oppes, avesse difeso e definito corretto l’operato dei suoi dottori.
A più di quattro anni dall’evitabile morte, a soli 73 anni, della sassarese Vittoria Fadda, i suoi familiari hanno visto riconosciute in pieno dai periti del Tribunale tutte le loro perplessità su come la loro cara (non) era curata. L’Azienda Ospedaliera Universitaria di Sassari li ha risarciti con una somma rilevante.
La dialisi
La donna, che soffriva di svariate patologie e a cui era appena asportato un rene con conseguente inizio della dialisi, il 13 ottobre 2017 sviene in casa. Il marito chiama il 118 e la paziente viene condotta al Pronto Soccorso dell’ospedale civile di Sassari, dove accede alle 19.12.
L’uomo consegna tutta la documentazione medica al Triage, facendo presente che l’indomani la moglie deve sottoporsi a dialisi. Le assegnano il codice verde ma da allora resta per ore nel corridoio del pronto soccorso senza che nessun medico o infermiere la veda, nonostante il marito solleciti una visita.
Finalmente, all’1 e 28 del 14 ottobre, più di sei ore dopo il suo arrivo, Vittoria Fadda è chiamata per essere visitata ma all’1 e 45, mentre le misurano la pressione e la stanno per sottoporre all’ecocardiogramma alla luce degli elevati valori di potassio nel sangue registrati tramite l’emogasanalisi arteriosa, va in arresto cardiaco.
I sanitari tentano la rianimazione cardiopolmonare, sia attraverso le classiche manovre; sia con la somministrazione di farmaci per ristabilire l’attività cardiaca, ma un’ora e mezza dopo, alle 3.05, è constatato il decesso.