Napoli: emergenza rifiuti, strade come discariche
Napoli. «Adesso basta: ci devono permettere di scaricare almeno duecento tonnellate di più al giorno nei tritovagliatori»: l’assessore all’Ambiente del Comune di Napoli Raffaele Del Giudice è furioso. La città è sporca e, a suo parere, l’unico modo per uscire dal tunnel è rifare i conti e ottenere la possibilità di portare più spazzatura agli impianti. «L’intera filiera dei rifiuti si deve attivare e restituire a Napoli il sacrificio, anche economico, che ha fatto gestendo un sito di trasferenza, che ha permesso a tutti gli impianti di avere sollievo nei momenti di difficoltà».
I Nodi
Non c’è dubbio: da giorni la città combatte con l’immondizia e da quando è stato serrato l’impianto di San Giovanni la situazione è precipitata. Ma l’assessore sostiene: «La quantità di rifiuti da conferire è aumentata. Ogni mese raccogliamo nelle periferie 2mila tonnellate depositate dagli abitanti dei comuni limitrofi. In città nell’ultimo anno sono stati aperti 8mila nuovi bed e breakfast e fortunatamente la città è invasa dai turisti. In totale produciamo quasi 300 tonnellate di rifiuti in più e ci devono permettere di sversarli in tempi ragionevoli».
La presidente di Asìa
E la neo presidente di Asìa, Maria De Marco, sottolinea: «L’incremento dei conferimenti è necessario. Noi dal canto nostro ce la stiamo mettendo tutta e i dipendenti hanno raddoppiato gli sforzi ripulendo rapidamente la manifattura tabacchi, via Duomo, corso Vittorio Emanuele». Ma alle nove di mattina piazza Vittoria è una discarica. Intorno ai cassonetti destinati alla raccolta differenziata c’è veramente di tutto, dalle cassette della frutta ai porta abiti, dalle lattine vuote dell’olio ai cumuli di cartone. E poi decine e decine di buste ripiene di plastica di ogni tipo: bottiglie e bottigliette, piatti, contenitori.
Le tensioni
Stessa scena davanti alla scuola elementare Dante Alighieri di piazza Carlo III, soprattutto nella traversa di via Gaetano Argento. E le mamme protestano. Spiega Pia Pellone, madre di un bimbo che frequenta la scuola materna: «Ci sono classi che affacciano su cassonetti stracolmi, e la strada è anche piena di escrementi di animali. Una situazione difficile provocato soprattutto dall’inciviltà delle persone che continuano a depositare persino i divani e trasformano le vie in discarica». Armando Simeone, assessore all’Ambiente della Quarta Municipalità, racconta: «Ormai il mio cellulare squilla di continuo: le proteste sono tante. E moltissimi cittadini mi mandano le foto del disastro. Da qualche mese la situazione è ogni giorno più critica». Del resto il primo ad ammettere le difficoltà è stato il sindaco Luigi De Magistris. Per rimediare alla chiusura della ex Icm il primo cittadino e la sua squadra stanno valutando la possibilità di affittare dei bilici da utilizzare come piattaforme mobili. Fino allo scorso ottobre, infatti, nel sito di trasferenza i compattatori scaricavano i rifiuti in camion più grandi e questi poi si mettevano in coda davanti ai tritovagliatori detti anche Stir. In questo modo i mezzi destinati alla raccolta potevano tornare a prelevare altra spazzatura. Adesso queste operazioni non sono più possibili e per questo si ipotizza di svolgerle in maniera volante utilizzando i bilici dove i compattatori potrebbero sversare.
Soluzione di emergenza
Una soluzione di emergenza, visto che, almeno per il momento, si esclude di aprire un nuovo sito per spostare la spazzatura al posto di quello di San Giovanni. Questo dovrebbe essere destinato agli ingombranti risolvendo almeno uno dei problemi che ci attanagliano. Attualmente mobili, suppellettili, materassi e chi più ne ha più ne metta, vengono portati a Scampia e anche questo sta provocando ritardi e disagi, la città in alcuni punti sembra un mobilificio in dismissione. Ciononostante De Magistris ha promesso che per domenica Napoli sarà pulita, ma quella di oggi sarà ancora una giornata difficile. Di sabato, infatti, molti piccoli Comuni portano agli Stir la loro quota di indifferenziato e le code si allungano più che negli altri giorni. Per cercare di facilitare la raccolta, però, domenica pomeriggio resterà aperto il tritovagliatore di Caivano; l’ufficio flussi della Regione ha dato anche la possibilità di spedire maggiori quantitativi di frazione secca al termovalorizzatore di Acerra. (Fonte ilmattino.it)