Nasconde kalashnikov e pistole in refrigeratore, arrestato

Redazione
Nasconde kalashnikov e pistole in refrigeratore, arrestato

Nasconde kalashnikov e pistole in refrigeratore, arrestato. Nascondeva in casa dei genitori defunti un kalashnikov, una pistola semiautomatica con matricola abrasa, un revolver e oltre 400 cartucce. È quanto scoperto dai poliziotti a Cerignola (Foggia) che hanno arrestato in flagranza di reato Nicola Cicolella, 50enne incensurato.

Il gip del tribunale di Foggia ha convalidato l’arresto in carcere

Le armi sono state scoperte durante un servizio anticrimine disposto nel quartiere San Samuele, detto ‘Fort Apache’. Le armi erano in un refrigeratore a pozzetto in camera da letto, nascosto tra alcune confezioni di caffè utilizzate per confondere l’olfatto dei cani specializzati nella ricerca di esplosivo.

Le due pistole avevano già il colpo in canna, pronte all’uso, mentre il fucile d’assalto aveva il calcio segato per essere utilizzato – presumono gli investigatori – da un’auto in corsa.

Fiamme in stiva traghetto, rientrato in porto

Incendio la scorsa notte a bordo del traghetto Athara della Tirrenia partito da Genova e diretto a Porto Torres. La nave era al largo della Corsica quando con ogni probabilità ha preso fuoco un camion frigo nella stiva.

Il traghetto è tornato indietro mentre il personale di bordo ha iniziato a spegnere le fiamme. Sono otto i veicoli coinvolti nel rogo e 20 quelli danneggiati, secondo quanto appurato dagli uomini della capitaneria intervenuti insieme ai vigili del fuoco.

A bordo c’erano 172 passeggeri e 43 membri dell’equipaggio che sono fatti sbarcare. Nessuno è rimasto intossicato, ripartiranno con altra imbarcazione.

Carabiniere picchiato, dure condanne per sei aggressori

Cinque condanne a 7 anni e 2 mesi e una a 3 anni e 8 mesi sono inflitte, al termine di un processo celebrato con il rito abbreviato nel Tribunale di Torre Annunziata (Napoli).

Le condanne sono a carico degli aggressori dell’appuntato dei carabinieri Giovanni Ballarò, vittima, la prima domenica dello scorso agosto di una selvaggia aggressione nel cuore della movida di Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli.

Ballarò non era in servizio ma decise di intervenire comunque per bloccare una rissa scoppiata dopo un tamponamento tra scooter, finendo a sua volta aggredito malgrado si fosse qualificato come un rappresentante delle forze dell’ordine.

Il giudice Maria Concetta Criscuolo ha inflitto 7 anni e 2 mesi a Ferdinando Imparato (nipote di un elemento di spicco della camorra locale), a Pio Lucarelli (anche lui figlio di un esponente del clan D’Alessandro e nipote di un boss); Carmine Staiano, Giovanni Salvato e Antonio Longobardi. Tre anni e 8 mesi di carcere invece per Manuel Spagnuolo.

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