Natale: niente ripresa da shopping per 8 aziende su 10

Redazione
Natale: niente ripresa da shopping per 8 aziende su 10

Con le feste blindate secondo Uecoop neanche lo shopping di Natale e Capodanno riuscirà a creare una ripresa economica, forte o anche solo moderata; aggravando le conseguenze dell’emergenza Covid.

E’ quanto emerge dall’indagine dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) su un campione nazionale di aziende sugli effetti della pandemia con la “stretta di Natale”; da nord a sud della Penisola.

Una situazione che sta mettendo a dura prova il sistema produttivo nazionale un po’ in tutti i settori, dai servizi al commercio, dalla logistica alla manifattura, dall’agroalimentare al turismo con perdite di fatturato, sospensione dei progetti di investimento e difficoltà a garantire i livelli occupazionali.

E se dopo la fine del primo lockdown le aziende avevano cercato il rilancio sperano in un recupero consistente del fatturato alla fine dell’anno con il tradizionale shopping di Natale e Capodanno.

Adesso la situazione si fa molto più fosca con meno di 1 impresa su 5 (19%) che crede in un deciso rimbalzo a causa della seconda ondata di contagi da Covid e delle necessarie misure anti contagio.

Mentre – sempre secondo l’indagine di Uecoop – il 37% delle realtà produttive lo esclude senza appello. In questa situazione di crisi e incertezza la speranza è legata ai fondi del Recovery Plan anche se un’ampia maggioranza (77%) crede che il rilancio arriverà probabilmente solo fra 2 o 3 anni.

Il rischio licenziamenti

Il rischio però è che gli aiuti arrivino troppo tardi per recuperare il terreno perso; e difendere i livelli occupazionali considerato che a marzo 2021 scade anche il blocco dei licenziamenti.

Anche se tutti riconoscono l’esigenza di fare presto; secondo la metà delle imprese (51%) servirà almeno un anno per vedere davvero i soldi del Recovery Plan europeo. L’attesa per gli aiuti è il sintomo evidente di una sofferenza sociale ed economica. Essa colpisce imprese e famiglie mettendo a rischio il sistema economico nazionale.

L’evolversi della situazione sta mettendo a dura prova la resilienza delle oltre 80mila cooperative italiane che offrono lavoro a più di 1 milione di persone. Dall’agroalimentare alla scuola, dalle costruzioni alla logistica, dal commercio all’informatica, dall’assistenza sociale ai servizi di sicurezza e vigilanza.

Generando un fatturato annuo che supera i 150 miliardi di euro. In questo momento storico segnato da una pandemia senza precedenti è necessario intervenire al più presto snellendo tutte quelle procedure burocratiche che rischiano di far perdere tempo prezioso per salvare aziende e posti di lavoro.

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