Ndrangheta, sequestrati beni per 124 milioni alla cosca Piromalli
Ndrangheta, sequestrati beni per 124 milioni alla cosca Piromalli. La Guardia di Finanza, su disposizione della Dda di Reggio Calabria, guidata dal Procuratore della Repubblica, Giovanni Bombardieri, ha confiscato beni per un valore di 124 milioni di euro alla cosca Piromalli della ‘ndrangheta.
Il provvedimento è eseguito dal Comando provinciale di Reggio Calabria delle fiamme gialle e dallo Scico. I beni confiscati consistono in 4 società di capitali, un’impresa individuale, quote di 6 società di capitali, 67 fabbricati, 91 terreni, 7 veicoli e 20 rapporti bancari e assicurativi.
Tutto, secondo quanto é emerso dagli accurati accertamenti della Direzione Distrettuale Antimafia e della Guardia di finanza, era nella disponibilità di quattro imprenditori accusati di appartenere alla cosca Piromalli.
Pavia, maxi truffa su energie rinnovabili: arresti in diverse regioni
Undici misure cautelari personali (6 arresti domiciliari e 5 obblighi di firma) e oltre 50 perquisizioni in diverse Regioni del Centro-Nord (Trentino -Alto Adige, Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Sardegna, Lazio).
A eseguirle i militari della Guardia di Finanza di Pavia, insieme ai Carabinieri Forestali e del Comando provinciale nell’ambito di una maxi truffa nel settore delle energie rinnovabili. L’operazione vede impegnati più di 200 militari.
Inoltre, c’è il supporto di unità aeree e l’ausilio anche di cash dog della Guardia di Finanza; l’operazione sta sradicando un’organizzazione criminale che nel corso di diversi anni ha frodato circa 143 milioni di euro di contributi pubblici.
Durante queste ore le fiamme gialle stanno eseguendo perquisizioni; nonché sequestri di rapporti bancari, quote societarie, veicoli, immobili e terreni del valore di diversi milioni di euro in capo agli indagati.
Sono accusati, a vario titolo, dei reati di associazione a delinquere, truffa aggravata ai danni dello Stato, false fatturazioni e responsabilità amministrativa degli enti. Nelle prossime ore sapremo anche gli esiti dell’operazione.
Operaio cade da impalcatura e muore, indagato titolare ditta
Il cadavere di un uomo, che presentava una vasta ferita lacero-contusa nella parte superiore della testa, è stato trovato nel tardo pomeriggio di ieri a Grottaglie; in provincia di Taranto, all’interno di un deposito edile.
Sessantadue anni, operaio , era di Francavilla Fontana, nel brindisino. Il corpo era nei pressi di un’impalcatura dalla quale probabilmente l’uomo è caduto durante il suo lavoro.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Sezione Operativa di Martina Franca; del Nucleo Investigativo di Taranto; personale del Nucleo Ispettorato del Lavoro, nonché il magistrato di turno della Procura jonica.
Il 62enne era assunto di recente nella ditta con mansioni di operaio addetto alle pulizie ed al riordino dei materiali stoccati.
Nel corso delle indagini, il titolare dell’azienda ha ammesso che la vittima era precipitata dalla pedana in sopraelevazione di un muletto; durante alcuni lavori di sistemazione in altezza di alcuni bancali, morendo sul colpo.
Il titolare, indagato a piede libero, risponderà di omicidio colposo aggravato dalla violazione delle prescrizioni sui luoghi di lavoro. L’intera area è sottoposta a sequestro.