Nuovi focolai in Cina: il virus è cambiato, sintomi diversi da Wuhan

Redazione
Nuovi focolai in Cina: il virus è cambiato, sintomi diversi da Wuhan

Nuovi focolai in Cina, la sorpresa: il virus è cambiato, sintomi diversi da Wuhan. Stanno allarmando il mondo intero le notizie che giungono dalla Cina, dove la scoperta di nuovi focolai di coronavirus nel nord-est del Paese hanno portato le autorità a reintrodurre le misure di lockdown.

Secondo quanto riferito dai medici locali, i pazienti COVID-19 nelle province di Jilin e Heilongjiang stanno impiegando più tempo a riprendersi dalla malattia e a mostrare sintomirispetto ai pazienti dell’epidemia originale di Wuhan.

Il dottor Qiu Haibo, che ha in cura i pazienti dei nuovi focolai, ha detto a Bloomberg che il periodo di incubazione del virus più lungo di due settimane ha portato a un aumento dei contagi in famiglia. Questa situazione, spiega, sta rendendo più difficili gli sforzi per impedire la diffusione della malattia e potrebbe essere una dimostrazione che il virus sta cambiando.

Cina: il virus dei nuovi focolai è diverso da quello originale

I pazienti del nord-est presentano per lo più danni ai polmoni mentre a Wuhan l’infezione ha causato problemi anche ad altri organi come cuore, reni, stomaco e intestino

Perché il nuovo coronavirus è diverso dal virus di Wuhan?

Uno studio condotto un mese fa dall’Università di Zhejiang ad Hangzhou ha scoperto che il coronavirus è mutato in almeno 30 ceppi diversi, dicendo che lo sviluppo di farmaci e vaccini deve tener conto dell’impatto di queste mutazioni che si susseguono per evitare potenziali insidie.

Gli scienziati non sanno dire con certezza se il virus sta cambiando in modo significativo e se le differenze notate dai medici cinesi possono essere dovute al fatto che oggi sono in grado di monitorare i pazienti meglio rispetto a quando l’epidemia è scoppiata a Wuhan. All’epoca il sistema sanitario è collassato portando a trattare solo i casi più gravi.

Bisogna anche dire che il nuovo cluster del nord-est è molto più circoscritto rispetto a quello di Hubei, dove si sono ammalate 68.000 persone. Nelle ultime due settimane sono stati segnalati circa 46 casi positivi in 3 città della Cina nord-orientale (Shulan, Jilin e Shengyang), in due province. Una situazione che ha provocato nuove misure di blocco in una regione in cui vivono 100 milioni di persone.

Fonte Ilresoconto.it

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