Nuovi presidi: stop del Tar alle nuove nomine
Il tribunale amministrativo del Lazio ha accolto il ricorso di diciassette candidati. L'anno scolastico parte in salita
Nuovi presidi: stop del Tar alle nuove nomine. Il tribunale amministrativo del Lazio ha accolto il ricorso di diciassette candidati. L’anno scolastico parte in salita.
La partenza del prossimo anno scolastico si preannuncia complicata a causa di una battaglia legale che sta bloccando l’assunzione di oltre 500 nuovi presidi.
Le azioni legali sono state avviate a seguito delle controversie sul concorso del 2017, che hanno portato alla sospensione delle procedure di assunzione.
In attesa della decisione dei giudici, le scuole potrebbero dover affrontare diverse soluzioni temporanee per garantire la continuità didattica.
La battaglia legale che blocca l’assunzione di presidi
La battaglia legale che blocca l’assunzione di presidi riguarda le procedure di assunzione di 519 nuovi presidi per l’anno scolastico in arrivo. Il nodo della controversia è il concorso del 2017, che ha già visto l’intervento del Tar e del Consiglio di Stato.
A seguito dei ricorsi presentati da 17 aspiranti presidi, il Tar del Lazio ha sospeso cautelativamente la graduatoria degli aspiranti, lasciando le scuole senza un dirigente scolastico.
La decisione definitiva verrà presa dalla Terza sezione bis il 5 settembre. Nel frattempo, il Ministero dell’Istruzione potrebbe costituirsi in giudizio per respingere la domanda cautelare dei ricorrenti e ottenere l’annullamento del decreto monocratico.
Le controversie sul concorso
Le controversie sul concorso del 2017 e le azioni legali che ne derivano sono al centro della battaglia legale che sta bloccando l’assunzione di presidi nelle scuole.
Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso di 17 aspiranti presidi che lamentano delle disparità di trattamento nella selezione, sospendendo in via cautelare la graduatoria degli aspiranti presidi.
Questa questione spinosa ha portato ad una selezione riservata per i ricorrenti iniziali, con una lista di 519 nominativi in cima alla graduatoria.
Ora, mentre si attende la decisione dei giudici, il Ministero dell’Istruzione potrebbe costituirsi in giudizio per ottenere l’annullamento del decreto monocratico e respingere la domanda cautelare dei ricorrenti.
L’impatto sulle scuole
L’impatto sulle scuole è evidente: l’assenza di oltre 500 nuovi presidi sta causando una situazione di incertezza e disagio. In attesa della decisione dei giudici, il Ministero dell’Istruzione potrebbe adottare diverse soluzioni.
Una possibilità potrebbe essere quella di assumere i neopresidi con riserva, consentendo loro di entrare in servizio ma con la condizione che la loro nomina sia confermata successivamente.
Un’altra soluzione potrebbe essere quella di assegnare un reggente alle scuole, ovvero un preside già in servizio che si occupi temporaneamente dell’istituto interessato.
Tuttavia, queste soluzioni rappresentano solo un palliativo temporaneo, e l’attesa della decisione dei giudici continua a generare incertezza e turbamento nelle scuole coinvolte.
Questa battaglia legale che sta bloccando l’assunzione di presidi rappresenta un ulteriore ostacolo per il sistema scolastico italiano. Le controversie sul concorso del 2017 e le azioni legali conseguenti hanno un impatto significativo sulle scuole, che si trovano senza una guida stabile.
Resta da chiedersi quanto tempo ancora sarà necessario aspettare per una soluzione definitiva a questa situazione delicata. Si è mai pensato di reclutare dirigenti scolastici al di fuori della scuola?