Olbia: uccisa per incassare il reddito di cittadinanza. Indagati i vicini

Redazione
Olbia: uccisa per incassare il reddito di cittadinanza. Indagati i vicini
foto repertorio

Olbia: uccisa per incassare il reddito di cittadinanza. Indagati i vicini. Rosa Maria Luisa Bechere è scomparsa improvvisamente dalla sua abitazione di Olbia. Per gli investigatori  sarebbe stata uccisa e fatta sparire dagli stessi vicini che volevano incassare gli assegni che la donna invalida percepiva tra cui il reddito di cittadinanza.

Le assistenti sociali, che si stavano occupando di lei dopo l’arresto del compagno per omicidio nel marzo scorso, hanno denunciato l’improvvisa e inspiegabile scomparsa della sessantenne, dal suo appartamento del rione San Nicola.

Della donna non si hanno notizie da almeno un mese e mezzo, da quando è arrivata la segnalazione ai carabinieri di Olbia che si sono messi alla sua ricerca, senza finora trovare tracce.

La ricostruzione degli ultimi movimenti di Rosa Maria Luisa Bechere

Per giorni di lei non si è saputo più nulla, ma gli inquirenti hanno cercato di ricostruire gli ultimi contatti fino all’improvvisa svolta delle scorse ore quando, sul registro degli indagati, sono finiti due vicini di casa.

Si tratta di una coppia conoscenti di Rosa Maria Luisa Bechere finti nel mirino degli investigatori per aver incassato le somme degli assegni di invalidità e di reddito di cittadinanza accreditate alla donna dopo la sua scomparsa.

I due vivevano nello stesso condominio della donna dove lo scorso marzo era ucciso Tony Cozzolino, bruciato vivo, per il quale era arrestato proprio il compagno di Rosa Maria Luisa Bechere, che si trova ora in carcere

L’ipotesi di reato attualmente è quella di omicidio e occultamento di cadavere. Ma le indagini proseguono anche perché non è, al momento, rinvenuto nessun corpo.

Secondo la Procura della Repubblica di Tempio Pausania, che coordina le indagini, la coppia avrebbe sottratto le carte Bancoposta e Postepay usate per l’accredito del reddito di cittadinanza e avrebbe incassato le somme percepite.

Secondo una prima ipotesi, i due indagati avrebbero somministrato alla presunta vittima diversi farmaci per soggiogarla dopo l’arresto del marito, tanto da provocarne nelle scorse settimane anche un malore con conseguente ricovero in ospedale. Condotte che probabilmente però sarebbero proseguite fino al decesso della donna.

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