Omicidio a Centocelle, commercialista morto in un bar

Redazione
Omicidio a Centocelle, commercialista morto in un bar

Omicidio a Centocelle, commercialista morto in un bar. Una lite violenta all’interno del bar tra il gestore e il commercialista 55enne. Su questo i poliziotti del Commissariato Prenestino stanno lavorando.

Dopo il ritrovamento del corpo di un uomo nel bagno del bar in via delle Ninfee, a Centocelle, intorno alle 20,40 di ieri sera. La vittima è trovata a terra con ferite profonde. Indagati al momento sia il gestore che il fratello e la compagna del gestore.

Costantino Bianchi è colpito più volte alla testa con un mattarello secondo quanto emerge dalle prime risultanze degli accertamenti fatti sul posto dai poliziotti della Scientifica impegnati nei rilievi insieme agli agenti del commissariato Prenestino e della Squadra Mobile.

Le versioni del gestore del bar, della moglie e del fratello, sono al vaglio del pubblico ministero che li sta interrogando. “Ieri sera i lampeggianti hanno illuminato la strada intorno alle 20,40. Nessuno di noi ha sentito un colpo, un urlo.

Il racconto di un residente

Fino a quel momento tutto è stato silenzioso. Ho realizzato cosa fosse successo quando mio figlio, che fa il poliziotto, mi ha chiamato perché non capivano quale fosse il civico del bar dove sarebbero dovuti intervenire ma io non avevo nemmeno capito cosa intendesse”, racconta all’Adnkronos un residente di via delle Ninfee.

“Appena sopra al bar abita una signora – interviene la moglie. I poliziotti sono andati anche da lei, a chiedere se avesse sentito qualcosa, ma niente”. Il gestore del bar “V. è una persona per bene, di certo non uno coatto che attira clienti poco raccomandabili.

Sempre sorridente, un gran lavoratore aperto anche in zona rossa. Non posso ancora credere a quello che è successo”. Giulia stringe la mano della sua bambina mentre ancora sconvolta commenta la notizia dell’omicidio.

“Ha aperto poco prima della pandemia, un anno e mezzo fa – le fa eco il titolare della frutteria accanto al bar – ma mai avrei immaginato una cosa simile. Chissà cosa è davvero accaduto. V. ha anche un figlio, si è rovinato la vita”.

Davanti alle due saracinesche abbassate nella notte, ultimati i rilievi della polizia scientifica, le macchine rallentano e la gente si ferma a parlare in strada. “Abbiamo incontrato Vincenzo e la moglie Veronica domenica in chiesa, per le Palme – dicono due residenti.

Persone a modo, sempre sorridenti. Hanno preso in gestione questo bar e con grande impegno lo hanno portato a brillare. Poi i sacrifici, le chiusure e le riaperture a singhiozzo. Chissà, l’esasperazione”.

“La vittima non era il loro commercialista però – dice il negoziante accanto – Abbiamo lo stesso ma non è quello. Poi non so se magari gli avessero chiesto una consulenza o altro. Mi sembra incredibile”.

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