Orietta Berti nel dramma: “il mio momento più buio…”

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Orietta Berti nel dramma: “il mio momento più buio…”

Orietta Berti nel dramma: “il mio momento più buio…” La cantante festeggerà il compleanno con il titolo di commendatrice e rilascia un’intervista per il Corriere: «Oggi i miei amici nella musica sono i giovani come Fedez, Rovazzi e i Maneskin. Ho conosciuto tre Papi e il Dalai Lama.

«L’età non mi ha mai impensierito, dico sempre che se l’affronti con lo spirito giusto te ne rendi conto quando ti controllano il documento al check-in aeroporto. Mi sono sempre confrontata così con lo scorrere del tempo».

Orietta Berti l’1 giugno festeggerà 79 anni, scanditi da successi musicali che hanno traghettato la sua barca, che continua ad andare dai primi successi commerciali degli anni ‘60 con i 45 e i 33 giri fino alle milioni di visualizzazioni dell’era social.

Nel 1967 durante la 17esima edizione del Festival di Sanremo, Luigi Tenco, si suicidò e quell’ultimo messaggio lasciato con il riferimento alla canzone della Berti le cambiò la vita:

«Fu il momento più buio, la stampa mi massacrò, e la mia casa di produzione faceva fatica a farmi fare i concerti o a mandarmi in televisione, sembravo un’appestata». Durò fino al 1970, quando arrivò quella barca ad allontanarla dal buio.

Orietta Berti, con che spirito festeggerà questo compleanno?

«Con lo spirito di sempre. Ho già festeggiato (ride, ndr)». «In una discoteca di Desenzano del Garda insieme a Madame Sisì, simbolo del mondo drag queen. Anche lei è nata l’1 giugno. Per lei ricorrono anche i trent’anni di apertura dei suoi locali.

Una festa molto bella, con persone arrivate da tante regioni italiane. Ho fatto un concerto e cantare nelle discoteche è sempre molto particolare. La mia ultima canzone “Luna piena” piace molto ai ragazzi».

A 79 anni in discoteca, è una sintesi della sua vita. Sempre in pista.

«Dovevo arrivare tardi e invece abbiamo anticipato il mio ingresso perché sono stata sommersa d’affetto. Soprattutto i più giovani mi ringraziano per il programma che ho fatto con Mara Maionchi e Sandra Milo: “Quelle brave ragazze”.

Mi dicono che facciamo molto divertire e sorridere per il nostro linguaggio. Alle nuove generazioni piace la spontaneità, per attirare la loro attenzione quando sei in scena devi far succedere delle cose».

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