Orrore, pensionato abusa di una bimba con la complicità della nonna

Redazione
Orrore, pensionato abusa di una bimba con la complicità della nonna

Le deviazioni sessuali di un pensionato. E lo squallido ricatto posto in essere dalla nonna della piccola vittima. Prostituzione minorile e pedopornografia: sono le accuse contestate a un pensionato di 73 anni di Paola dalla procura distrettuale di Catanzaro, diretta da Nicola Gratteri.

L’anziano avrebbe più volte abusato di una minore. La nonna della piccola avrebbe chiesto al pensionato somme di denaro promettendogli di non denunciarlo o, comunque, di alleggerire eventuali accuse mosse nei suoi confronti.

La donna è stata arrestata con l’accusa di tentata estorsione. La vicenda è stata ricostruita dal procuratore aggiunto Giancarlo Novelli e dal pm Saverio Sappia. Le misure cautelari sono state eseguite dagli agenti del commissariato di Paola, diretti dal vicequestore Giuseppe Santini.

Le ordinanze sono emesse dal gip distrettuale di Catanzaro, Filippo Aragona, I poliziotti del questore Giovanna Petrocca, hanno pure scoperto che il settantatreenne si faceva inviare dalla minore e dalla sorella più grande foto in cui comparivano nude.

Narcotraffico a Reggio e figli di ’ndrangheta: “Come conta i soldi il mio ragazzo…”

Il vanto di papà, lui che ha una velocità straordinaria a contare i soldi… sporchi. «Lo hai conosciuto mio figlio, il maschietto, 13 anni? A Natale non lo hai visto? È venuto con voi quando siete andati a mangiare…

Ha una velocità a contare i soldi… Lui mi faceva tutti i pacchi… Qua è così, ma giù vedi che c’è soprattutto uno che mi manda 150 o 160.000 euro per volta… 90.000 sono tutti pezzi da 5 e da 10 euro».

Storie di ’ndrangheta e minorenni ricostruite, ancora una volta, dalle Procura antimafia. Oggi si tratta della Dda di Torino, che cita il caso di un ragazzino reggino nell’ambito dell’operazione “Platinum”.

Operazione sfociata nei giorni scorsi in 33 misure cautelari emesse dai Tribunali di Torino e Costanza (in Germania). Sotto i riflettori i business di soggetti legati al locale piemontese di Volpiano, alla ’ndrina Agresta di Platì e alla famiglia Giorgi, detti “Boviciani”, di San Luca.

Gli indagati sono ritenuti tutti responsabili di narcotraffico internazionale con sedi operative in Piemonte, Calabria, Sardegna e, in Germania, nelle località turistiche del Land del Baden Wurttemberg.

In questo contesto, nel mare magnum di conversazioni gli inquirenti intercettano anche una discussione i un’abitazione di Alghero, dove alcuni indagati hanno spostato i loro interessi nel traffico di cocaina. Smerciano droga e fanno montagne di soldi.

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