Orrore sul treno Milano-Lecce: trovato cadavere carbonizzato

Redazione
Orrore sul treno Milano-Lecce: trovato cadavere carbonizzato

Orrore sul treno Milano-Lecce: trovato cadavere carbonizzato. Il cadavere di un uomo carbonizzato è la macabra scoperta fatta a bordo di un treno a lunga percorrenza in partenza da Milano e diretto a Lecce.

Stando a quanto si apprende dalle primissime agenzie, si tratterebbe di un uomo dai tratti caucasici di circa 34 anni. Sul luogo del ritrovamento sono giunti gli agenti della Polfer per gli accertamenti del caso. Le indagini sono già in corso.

Il ritrovamento choc

Non si conosce ancora la dinamica dell’accaduto né il motivo per cui il corpo – a quanto pare gravemente ustionato – si trovasse a bordo del treno. L’unica certezza, al momento, riguarda la casualità del ritrovamento.

Stando a quanto si apprende da fonti a vario titolo, il cadavere sarebbe stato rinvenuto sul locomotore di un treno di lunga percorrenza a Lecce. Il mezzo della tratta Milano-Lecce è arrivato stamattina nella stazione del capoluogo salentino.

Il locomotore è stato poi staccato e portato allo scalo di Surbo per il lavaggio: è in quella circostanza che sarebbe stato avvistato il corpo privo di vita e con ustioni estese agli arti superiori.

Il cadavere carbonizzato

Non si conosce ancora l’identità del malcapitato. Dalle prime osservazioni, sembrerebbe trattarsi di uomo dai tratti caucasici di circa 34 anni. Al momento, però, non vi sono ancora conferme ufficiali.

Stando a quanto riferiscono le agenzie, il cadavere presenterebbe ustioni evidenti al corpo, specie nella parte superiore. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Polizia Ferroviaria per disporre gli accertamenti del caso. Le indagini sono già in corso.

Peculato: sequestro beni a imprenditore videolottery Bari

Si sarebbe appropriato delle somme che avrebbe dovuto versare al fisco per oltre 270 mila euro. Con l’accusa di peculato aggravato la Guardia di finanza ha sequestrato beni, dello stesso valore, all’imprenditore barese 40enne del settore dei giochi Baldassarre D’Ambrogio.

Dalle indagini, coordinate dal procuratore facente funzione Roberto Rossi e dalla pm Angela Maria Morea, è emerso che l’imprenditore avrebbe manomesso il sistema di registrazione delle giocate su alcuni apparecchi da gioco della tipologia “New slot”.

Avrebbe installato una scheda di gioco non autorizzata (alternativa a quella ufficiale che quantifica il PREU da versare al fisco) e di un dispositivo elettronico che dirottava parte delle giocate dalla scheda principale (autorizzata) a quella secondaria (clandestina).

Per questa vicenda l’imprenditore è già processato e condannato con rito abbreviato alla pena di 3 anni e 4 mesi di reclusione nell’ambito di un parallelo procedimento penale per i reati di frode informatica aggravata e di alterazione del contenuto di comunicazioni informatiche/telematiche.

E’  anche coinvolto e arrestato un anno fa nell’operazione “Gaming machine” della Dda, su un “ampio e diffuso sistema di malaffare, esistente nella città di Bari e nei comuni limitrofi – spiega la Procura.

Era finalizzato all’imposizione del noleggio delle apparecchiature da intrattenimento delle società riconducibili a D’Ambrogio presso diversi esercizi commerciali”, “grazie al supporto illecito offerto da esponenti di organizzazioni criminali egemoni sui rispettivi territori di riferimento (Anemolo, Strisciuglio e Capriati).

I cui metodi mafiosi, basati sulla forza di intimidazione, avevano neutralizzato, di fatto, ogni tentativo degli imprenditori di sottrarsi al noleggio degli apparecchi; e di rivolgersi ad altre aziende di settore”. (Fonte ilgiornale.it)

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