Palermo: allarme al cimitero Rotoli, esplodono le bare

Redazione
Palermo: allarme al cimitero Rotoli, esplodono le bare

Palermo: allarme al cimitero Rotoli, esplodono le bare. Il cimitero dei Rotoli di Palermo è in piena emergenza. Sono infatti quasi mille le bare accatastate in attesa di essere interrate.

Tutto ha avuto inizio nell’autunno del 2019 e da allora le bare hanno cominciato ad aumentare e, complici le alte temperature degli ultimi mesi, a diventare un “grave pericolo sanitario, perfino secondo il Comune di Palermo.

Lo scandalo del cimitero Rotoli nel capoluogo siciliano, sarà oggetto di una interrogazione parlamentare del senatore Matteo Salvini che prossimamente intende fare un sopralluogo” ha fatto sapere l’ufficio stampa della Lega al Senato.

Oggi, come riportato da il Giornale di Sicilia, il report di inizio agosto della Reset, partecipata del Comune di Palermo, registra 242 bare a terra e altre 733 sugli scaffali fino a esaurimento posti.

Il cimitero in emergenza dal 2019

Immagine terribile aggravata anche dal gran caldo che, provocando la rottura dei feretri, fa letteralmente “scoppiare” le bare. Il direttore del cimitero, Leonardo Cristofaro, ha spiegato che “senza fosse di inumazione o cassoni di zinco la situazione non potrà che ulteriormente peggiorare sino a diventare un pericolo sanitario grave”.

Quello che sta accadendo al camposanto dei Rotoli è una situazione che si protrae dagli anni ’80 ma che dalla fine del 2019 è diventata sempre più preoccupante. Soluzioni tampone adottate negli scorsi anni non sono riuscite a risolvere il problema.

Alcuni interventi sono stati programmati in passato, ma nessuno è stato mai fatto o comunque completato. Primo fra tutti quello riguardante le estumulazioni dei loculi a parete lungo l’asse che costeggia la via Papa Sergio, dove in questo modo si potrebbero utilizzare circa mille posti.

Proprio il numero che servirebbe adesso. Nel 2020 il cimitero era finito alla cronaca anche per la compravendita illegale dei loculi con un presunto giro di mazzette. Erano stati indagati 8 dipendenti comunali e 2 medici, oltre ad alcune agenzie funerarie.

Forno crematorio

Nel 1982 è costruito un forno crematorio durante una preoccupante saturazione dei posti. Peccato però che il servizio in questione non funzioni da parecchio, costringendo coloro che vogliono cremare i propri defunti a rivolgersi a Reggio Calabria o a Messina.

In progetto ci sarebbe un nuovo forno finanziato nel 2015 con una posta di bilancio di circa 3 milioni di euro. Ma non è mai stato fatto. Si è provato anche a un gemellaggio con il cimitero di Sant’Orsola, sempre a Palermo, dove dirottare lentamente qualche decina di feretri. Ma anche questa soluzione non ha aiutato granchè.

Salvini farà un sopralluogo

Nelle ultime settimane la situazione è peggiorata ulteriormente. Prima di Ferragosto Cristofaro ha scritto al capo di gabinetto Sergio Pollicita, spiegando che “a causa della mancanza di fosse dove operare inumazioni, oltre alle elevate temperature, numerosi feretri hanno cominciato a percolare copiosamente.

La situazione è ormai tale da imporre l’immediata inumazione o l’acquisto improcrastinabile e urgentissimo di un congruo numero di sovracasse di zinco destinate a contenerli”. A intervenire è stato il leader della Lega Matteo Salvini che ha annunciato una interrogazione parlamentare.

In una nota l’ufficio stampa del Carroccio ha sottolineato che vi sono bare accatastate da mesi e che adesso, complici le alte temperature, possono diventare un grave pericolo sanitario.

“Lo scandalo del cimitero Rotoli nel capoluogo siciliano sarà oggetto di una interrogazione parlamentare del senatore Matteo Salvini; che prossimamente intende fare un sopralluogo” è infine comunicato. (Fonte ilgiornale.it)

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