Palermo, detenevano arsenale in casa. Denunciati 3 anziani

Redazione
Palermo, detenevano arsenale in casa. Denunciati 3 anziani

Palermo, detenevano arsenale in casa. Denunciati 3 anziani. I Carabinieri della Stazione di Villafrati con il supporto dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Sicilia”, nel corso di un controllo, hanno denunciato tre 87enni (coniugi e fratello della donna) di Mezzojuso.

Sono ritenuti responsabili, a vario titolo in concorso tra loro, di detenzione abusiva di armi, omessa custodia di armi, detenzione di parti di esemplari appartenenti a specie protette.

Nel corso di una perquisizione nell’abitazione e in un deposito attiguo i miliari hanno rinvenuto un guscio di una tartaruga caretta-caretta, oltre che diverse armi e munizioni.

Una pistola cal. 22 “eig-derringer”, 4,5 chili di polvere da sparo, 1 palla di cannone, quattro coltelli, varie parti di armi, attrezzatura per il ricaricamento e confezionamento di munizioni e quasi mille fra bossoli e cartucce.

Sotto il cuscino della stanza da letto inoltre è stata trovata anche una revolver cal. 38 special “smith&wesson”. Il tutto era detenuto illegalmente e pertanto posto sotto sequestro.

L’anziana e il fratello sono stati denunciati anche per abbandono di persone incapaci, poiché i militari trovavano il marito, costretto a letto, in pessime condizioni igienico-sanitarie.

Agrigento, controlli ambientali . Bonificato il sito di 21.000 metri quadri sequestrato un anno e mezzo fa

Al fine di tutelare la salubrità ambientale e il corretto smaltimento dei rifiuti i Carabinieri del Centro Anticrimine Natura di Agrigento hanno posto in essere un’imponente attività di controllo nel territorio agrigentino, volto a verificare le varie fasi del ciclo dei rifiuti.

Le attività ispettive e di indagine si sono svolte sotto la guida della Locale Procura della Repubblica; e hanno posto fine ad un reato in danno all’ambiente di elevate dimensioni.

È infatti bonificata con oneri a carico della Ditta un’ex cava di circa 21.000 mq.; destinata ad essere un’operazione di recupero ambientale che invece si era trasformata in un ulteriore abuso in danno all’ambiente.

La frazione umida dei rifiuti infatti, a seguito di un prescritto periodo di trattamento, può essere trasformata in concime naturale detto compost; e con il materiale avente queste caratteristiche doveva essere colmato il vuoto di cava sul quale dovevano essere impiantate colture agrarie.

Non è sfuggito però ai militari che ad essere stratificato alternativamente a banchi di argilla nella ex cava non era compost; ma rifiuti solidi urbani indifferenziati.

Dall’esame del profilo del terreno infatti i militari hanno rilevato lattine; bottiglie in plastica, bidoni, ceramiche; laterizi, paraurti di automobile e persino ornamenti funerari in marmo.

L’intervento dell’Arpa di Agrigento

Per la caratterizzazione del rifiuto i militari hanno richiesto il supporto tecnico-scientifico dell’ARPA di Agrigento.

L’ente ha caratterizzato il rifiuto interrato e prelevato campioni di acqua per verificarne le caratteristiche chimico-fisiche.

Per le violazioni al testo Unico Ambientale era sottoposta a sequestro l’intera area e delle 2 macchine operatrici mentre compivano le operazioni di interramento.

Il controllo effettuato aveva portato al deferimento di tre persone con ruoli di responsabilità all’interno della Ditta.

Dopo un anno e mezzo circa ed una attenta quanto meticolosa attività di controllo nella settimana appena trascorsa sono ultimate le operazioni di bonifica del sito ed è ricostituito lo status quo ante.

Continua a rimanere alta l’attenzione per l’ambiente da parte dei militari dell’Arma nell’intero territorio Agrigentino.

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