Palermo, operazione “servizio parallelo”. Traffico illecito di rifiuti

Redazione
Palermo, operazione “servizio parallelo”. Traffico illecito di rifiuti

Palermo, operazione “servizio parallelo”. Traffico illecito di rifiuti. Nelle prime ore della mattinata, in Palermo, dopo un’indagine condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Palermo, i Carabinieri del Comando per la Tutela Ambientale, hanno dato esecuzione a 5 misure cautelari personali agli arresti domiciliari.

Inoltre, ha dato esecuzione a numerosi decreti di perquisizione e sequestro – oltre al deferimento in stato di libertà di ulteriori 12 soggetti – emessi dal G.I.P. del Tribunale di Palermo.

I decreti sono emessi nei confronti di altrettanti pregiudicati palermitani dediti a un’illecita attività organizzata di raccolta, trasporto, stoccaggio, riduzione volumetrica e smaltimento finale di rifiuti urbani e speciali, anche di natura pericolosa.

La Procura della Repubblica di Palermo procede per i reati di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, gestione illecita di rifiuti pericolosi e non, furto aggravato in concorso e occupazione abusiva di edifici pubblici.

Servizio parallelo

I provvedimenti in questione traggono origine da una complessa e puntuale attività investigativa, convenzionalmente denominata “Servizio parallelo”, condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Palermo e avviata a seguito del fenomeno, particolarmente diffuso, dell’illecito smaltimento di rifiuti ingombranti e pericolosi (R.A.E.E.) nel quartiere palermitano di Partanna Mondello; provenienti soprattutto da sgomberi di appartamenti, intensi specie nella stagione estiva.

Le complesse indagini, avviate a seguito di un esposto da parte di un amministratore locale hanno consentito di accertare un’attività organizzata di raccolta; trasporto; lavorazione e, infine, abbandono e smaltimento di rifiuti “ingombranti”.

Attività posta in essere da due distinti gruppi criminali facenti capo a due diversi soggetti; la cui condotta delittuosa si sostanziava nello svolgimento, a scopo di lucro, di attività di trasloco straordinario nel palermitano.

Agivano su richiesta di privati o imprese con abbandono dei rifiuti nei cassonetti in Via Pandora, nel quartiere di Partanna Mondello di Palermo.

Complici gli incaricati dello svuotamento dei cassonetti nella predetta via Pandora, i quali, puntualmente, provvedevano a smaltirli nell’autocompattatore.

Recupero ingombranti

In particolare, l’illecita attività in questione aveva inizialmente origine da una richiesta di recupero a domicilio dei rifiuti, perlopiù ingombranti.

I rifiuti così recuperati erano separati, ridotti di volume e/o frammentati, per poi essere immessi negli adiacenti cassonetti di Via Pandora. Il triturato era poi conferito presso la piattaforma impiantistica di “Bellolampo”, sito quest’ultimo tecnicamente inidoneo a ricevere sia rifiuti ingombranti sia di natura pericolosa.

Alla luce di quanto sopra, ai principali indagati era contestato il reato di attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti. Invece, agli amministratori delle imprese l’ufficio di Procura contestava il reato di attività di gestione rifiuti non autorizzata; stante il fatto che detti interventi venivano eseguiti dai sedicenti traslocatori in assenza di qualsivoglia autorizzazione.

Era quantificato un traffico illecito di oltre 1.000 tonnellate di rifiuti, sia di tipo “ingombrante” che speciale che, anziché essere avviati ad attività di recupero, erano disseminati sul territorio tal quali oppure ridotti di volumetria e collocati nei cassonetti dei rifiuti solidi urbani, con una media di 10 “movimentazioni giornaliere” con circa 70 quintali di rifiuti “a viaggio” e un ingiusto profitto pari a circa 150.000,00 euro.

Nel corso delle operazioni, i militari del NOE di Palermo hanno, inoltre, sottoposto a sequestro preventivo i magazzini dello stabile “ex ONPI” adibito a officina per il trattamento dei rifiuti; 4 veicoli utilizzati per il trasporto dei rifiuti.

Il valore complessivo dei beni sottoposti a sequestro ammonta a circa 1.500.000,00 di Euro.

Vanessa Miceli

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