Paolo Ascierto: “Procede a gonfie vele la sperimentazione del Takis”
Paolo Ascierto: “Procede a gonfie vele la sperimentazione del Takis”. Di coerenza scientifica la posizione dell’Istituto Nazionale Tumori Fondazione Pascale di Napoli, l’ospedale San Gerardo di Monza e l’Istituto nazionale Malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma.
Che hanno iniziato a sperimentare oramai da quasi un mese il vaccino Takis, italiano di ricerca e di fattura. Ed è proprio al Pascale che si nota fermento ed ottimismo sulla riuscita sperimentale di questo vaccino.
Come ci ha raccontato Paolo Ascierto, direttore del Dipartimento di Melanoma e Terapie innovative dell’Irccs Pascale di Napoli. Ricordiamo che la fase di sperimentazione è partita proprio nel marzo scorso e proseguirà fino all’autunno 2022 periodo in cui lo vedremo sul mercato.
E’ così che risponde il Professore alle nostre domande
Su sua dichiarazione del marzo scorso: “Partita a Napoli la sperimentazione del vaccino Takis all’Istituto Pascale. Può essere facilmente modificato in laboratorio, per rispondere alle varianti del virus e non necessita di temperature particolari”. A che punto siete con la sperimentazione e che grado di successo sta avendo?
Ripongo molta fiducia e speranza in questo vaccino. La sperimentazione procede molto bene, da poco abbiamo concluso l’arruolamento dei primi 20 soggetti sani che sono stati trattati con il dosaggio iniziale. A giorni inizieremo a trattare, con dosaggi differenti, altri gruppi di soggetti sani (in totale 80 in questa prima fase).
Ad oggi l’unico dato che abbiamo è l’assenza di importanti effetti collaterali a breve termine (sui 20 soggetti già trattati). Più avanti potremo avere dati più consolidati anche sull’efficacia e sulla sicurezza a lungo termine
Quanto durerà ancora la fase di sperimentazione? E per quando sarà pronto il nuovo vaccino?
La prima fase, quella in corso, dovrebbe durare circa 2 mesi, successivamente una volta ottenuti i primi dati riguardanti l’efficacia e la sicurezza, partiremo con la fase II Orientativamente a settembre di quest’anno.
Che corrisponde alla fase di espansione, che coinvolgerà circa 150 volontari che saranno trattati con il dosaggio e la schedula di somministrazione risultata la più efficace e sicura durante la fase I.
Infine, inizierà la fase III (gennaio 2022), in cui il vaccino sarà confrontato con il placebo e ci permetterà di valutarne l’efficacia reale. Se tutto va come speriamo, per settembre 2022 dovremmo avere i dati definitivi con cui procedere alla richiesta di autorizzazione alle agenzie regolatorie.
Ci spiega brevemente che cos’è la tecnica di elettroporazione?
La tecnica dell’elettroporazione è una tecnica che utilizziamo da anni per trattare lesioni cutanee da melanoma e altri tumori con l’elettro chemioterapia. In poche parole, sfruttando una micro corrente elettrica, l’elettroporazione permette l’apertura delle membrane cellulari.
Consentendo, così, alle molecole di DNA di penetrarvi all’interno. In questo caso specifico oltre a facilitare l’ingresso del DNA nelle cellule muscolari, funge anche da adiuvante, stimolando i processi immunologici.
Takis non necessitando della catena a freddo, ha un maggior grado di conservazione e minore probabilità di deterioramento durante il trasporto, è vero?
Si, il vaccino essendo un vaccino a DNA, oltre alla possibilità di essere conservato e trasportato senza rispettare particolari temperature, può essere facilmente modificato in laboratorio secondo le sequenze delle varianti del coronavirus.
Secondo Lei tra quelli in uso Professore qual è il maggiormente efficace e su che fasce d’età?
Ritengo che tutti i vaccini attualmente approvati dall’EMA e dall’AIFA siano efficaci nel prevenire le gravi complicanze indotte dall’infezione da SARS-CoV-2.
Il Covid-19, quale la reale base di contagio? Come si è potuta sviluppare un epidemia così tragica ed invasiva? Un virus che troverà ancora campo fertile visto forse, anche lo stato psicologico della popolazione?
All’inizio, trovarci di fronte ad un virus del tutto nuovo, che non conoscevamo e di cui non potevamo prevedere il grado di virulenza e di mortalità, ha determinato sicuramente un non corretto comportamento da parte di molti.
La globalizzazione ha, poi, facilitato l’evolversi di una epidemia così tragica. Per fortuna siamo sulla buona strada per vedere la luce in fondo al tunnel.
La conseguenza della quarantena di massa, il cosiddetto lockdown, è la paura. La paura di infettarsi, alla paura di infettare, la paura per i figli o per i genitori anziani, la paura della crisi economica, una serie di fattori rischio che si ripercuoteranno sul sistema immunologico? Saremo in grado di stare al passo delle reazioni del sistema immunitario producendo un vaccino definitivo?
Credo che questa paura ce la porteremo dietro per un lungo periodo insieme ad una sempre maggiore convinzione che la ricerca è il campo su cui puntare, sempre, non solo nel momento del bisogno.
Simona Piro