Papa Francesco: “Le mie dimissioni in mano a Bertone”
Papa Francesco: “Le mie dimissioni in mano a Bertone”. L’ipotesi che il pontefice argentino “venuto dalla fine del mondo” possa lasciare il suo incarico non è più semplice fantasia. Papa Francesco come Benedetto XVI?
È stato infatti lo stesso Papa Francesco ad ammettere: “Ho già firmato le mie dimissioni. Era Tarcisio Bertone il Segretario di Stato. Le firmai e gli dissi: ‘In caso di impedimento per motivi medici o che so, ecco le mie dimissioni. Ce le avete già’. Non so a chi le abbia date il cardinal Bertone, ma gliele ho date io quando era segretario di Stato”.
L’intervista di papa Francesco al quotidiano spagnolo Abc
Intervistato dal giornale spagnolo Abc, il Papa ha risposto così alla domanda su cosa accade se un Pontefice diviene improvvisamente invalido per problemi di salute o per incidente, e se uno standard non sarebbe conveniente per questi casi.
E alla successiva domanda sul fatto che anche Paolo VI lasciò per iscritto le sue dimissioni in caso di permanente impedimento, Francesco ha replicato: “Esatto, e io penso anche Pio XII”. “È la prima volta che lo dico”, ha aggiunto Francesco a proposito della sua rinuncia già firmata.
“Ecco perché lo dico. Ora qualcuno andrà a chiederla a Bertone: ‘Dammi il pezzo di carta!’ (ride). Probabilmente lo consegnò al cardinale Pietro Parolin, nuovo segretario di Stato. Io l’ho dato a Bertone in quanto segretario di Stato”, ha spiegato il Pontefice.
Presto una donna a capo di un dicastero della Chiesa
Nell’intervista, Francesco ha reso noto tra le altre cose che nominerà una donna a capo di “un dicastero che sarà vacante tra due anni”. “Nulla – ha spiegato – impedisce a una donna di dirigere un dipartimento in cui un laico può essere prefetto.
Anche se lì si discute se l’autorità arrivi dalla missione, come sostiene il cardinale Ouellet, o dal sacramento, come sostiene Rouco Varela. È una bella discussione tra cardinali, una questione che i teologi continuano a discutere”.
Bergoglio: “La Chiesa ha insabbiato gli abusi”
Bergoglio non ha dribblato la questione degli abusi nella Chiesa osservando che l’accresciuta indignazione “è un progresso dell’umanità che si fa sempre più carico di questioni morali che non devono sussistere così. Diventa sempre più consapevole”.
E il merito della crescita della consapevolezza è “del coraggio di Benedetto”. “Secondo le statistiche, tra il 42 e il 46% degli abusi avviene in famiglia o nel quartiere, e è insabbiato. Abbiamo fatto la stessa cosa fino allo scoppio degli scandali a Boston intorno al 2002. Perché?
La mia spiegazione è questa: non c’è abbastanza forza per affrontarli. Attenzione, capisco che non sappiano affrontarli, ma non lo giustifico. Prima la Chiesa li ha coperti, poi ha avuto la grazia di allargare lo sguardo e dire ‘no’, fino alle ultime conseguenze”.