Parma, Katia Mellini, 42enne, muore e dona gli organi. Era lei stessa una trapiantata

Redazione
Parma, Katia Mellini, 42enne, muore e dona gli organi. Era lei stessa una trapiantata

Parma, Katia Mellini, 42enne, muore e dona gli organi. Era lei stessa una trapiantata. Il 31 dicembre era colta da emorragia cerebrale e non si è mai più ripresa.

A soli 42 anni, Katia Mellini è deceduta presso l’Ospedale Maggiore di Parma a causa di un’emorragia cerebrale. Nata a Castel San Giovanni, nella provincia di Piacenza, nel 2011 era sottoposta a un trapianto di midollo osseo presso un centro specializzato a Pescara.

Il direttore dell’epoca era il professore Paolo Di Bartolomeo, che ha voluto ricordare la sua paziente con un toccante post su Facebook. Nel suo scritto, racconta che Katia Mellini aveva una missione.

Quella di donare nuova vita agli altri. Infatti, già nell’ottobre del 2023, in occasione del suo matrimonio, Katia aveva rinunciato alle bomboniere e aveva donato l’equivalente all’Associazione donatori di midollo osseo Abruzzo.

Donati gli organi di Katia Mellini

Dopo la sua prematura scomparsa, per i suoi organi è disposta la donazione. La donna soffriva di talassemia, anche nota come anemia mediterranea, una malattia del sangue diagnosticata nel 1986 presso l’Ospedale Pediatrico Gaslini di Genova.

Solo alla fine del 2010, dopo aver ricevuto ben 216 trasfusioni di sangue, Katia aveva deciso di rivolgersi all’Unità di Terapia Intensiva Ematologica (Centro Trapianti) di Pescara.

Il 12 maggio 2011, finalmente Katia Mellini era sottoposta a un trapianto di midollo osseo allogenico. Il suo recupero dopo il trapianto era considerato molto positivo e nei mesi e negli anni successivi la paziente si era completamente ripresa.

Tuttavia, la mattina del 31 dicembre del 2023, è colpita da una fortissima cefalea. A causa di un’emorragia cerebrale diffusa, è portata in Rianimazione a Parma dove è entrata in coma. Le sue condizioni si sono progressivamente aggravate fino a determinarne la morte cerebrale.

Dopo qualche giorno, i familiari hanno dato il consenso per il prelievo degli organi. Il fegato è inviato a Modena, i reni sono rimasti a Parma, mentre le cornee sono depositate presso la banca delle cornee per restituire la vista ad altri pazienti bisognosi.

“Lei stessa aveva ricevuto una seconda chance grazie alla donazione del midollo osseo e voleva offrire la stessa opportunità a chi ne aveva bisogno”, scrive ancora Di Bartolomeo.

Il lato scientifico della vicenda

“L’aspetto scientificamente rilevante della vicenda è che nonostante quasi dieci anni di trasfusioni di sangue e un trapianto di midollo osseo, gli organi di Katia sono  considerati idonei per essere trapiantati”, spiega il professor Di Bartolomeo.

Matteo e i genitori di Katia hanno espresso l’intenzione di effettuare una donazione all’Admo Abruzzo (Associazione Donatori Midollo Osseo) per sostenere la ricerca nel campo dei trapianti di midollo osseo.

Un’iniziativa di grande valore umano e lodevole da ogni punto di vista. Ricorderemo Katia come una persona speciale, sempre con il sorriso sulle labbra e bella sia dentro che fuori. Ciao Katia, riposa in pace“.

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