Pensioni pagate con soldi falsi. A dipendente applicata misura coercitiva

E' successo in un piccolo ufficio postale in provincia di Avellino, a Sperone

Redazione
Pensioni pagate con soldi falsi. A dipendente applicata misura coercitiva
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Pensioni pagate con soldi falsi. A dipendente applicata misura coercitiva. E’ successo in un piccolo ufficio postale in provincia di Avellino, a Sperone.

Un dipendente delle Poste, nel piccolo paese di Sperone, in provincia di Avellino, ha dato vita a una storia che sembrava tratta da un film. Purtroppo, però, non c’è niente di immaginario in questa trama criminale.

L’antieroe protagonista è un giovane impiegato di soli 29 anni, che ha deciso di pagare le pensioni con banconote false. Tutto è iniziato con le denunce dei pensionati, onesti e rispettabili cittadini, che hanno avuto il dubbio di avere ricevuto soldi contraffatti.

L’indagine della Procura della Repubblica

L’ufficio postale locale è stato sottoposto a un’approfondita indagine da parte della Procura della Repubblica di Avellino e dei carabinieri. Le conclusioni non hanno tardato ad arrivare.

Il colpevole è proprio quel giovane dipendente, ora indagato per diverse accuse, tra cui peculato e riciclaggio. I fatti sono sorprendenti. 18 pensionati si sono presentati con le loro denunce, raccontando di aver ricevuto ben 209 banconote false come pagamento delle loro pensioni.

Un importo totale di 10.450 euro falsi che ha creato non solo sospetto, ma anche un duro colpo per la fiducia nell’istituzione postale. Ora il soggetto responsabile ha subito una misura coercitiva e il sequestro dei suoi beni.

La giustizia farà il suo corsso

Ma cosa può aver spinto un giovane di quel paese tranquillo a commettere un crimine così audace? Sarebbe interessante esplorare la psicologia dietro questa scelta, ma per ora dobbiamo accontentarci dell’assicurazione che la giustizia seguirà il suo corso.

Questa cronaca lascia un amaro in bocca, ma ci ricorda anche che la realtà spesso supera la fantasia. Analizzando attentamente i dettagli dei prelievi eseguiti dalle vittime e forniti dalle Poste Italiane – cadute anch’esse vittima dell’inganno del dipendente – i diligenti militari dell’Arma hanno riscontrato che il colpevole dietro tutte queste operazioni fosse proprio il giovane di 29 anni.

Questo impiegato si appropinquava dei fondi pensionistici, consegnando alle sue inconsapevoli vittime banconote false. Grazie all’attività investigativa meticolosa, i carabinieri sono riusciti anche a risalire all’origine di questi soldi falsi, attribuibili a un’organizzazione criminale specializzata nella falsificazione di denaro, operante a Napoli.

Raffaele De Filippis

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