Perde il controllo della moto: morto un motociclista

Redazione
Perde il controllo della moto: morto un motociclista

Perde il controllo della moto: morto un motociclista. Un motociclista è morto in un incidente stradale avvenuto lungo la circonvallazione Claudia a Roma. Il sinistro si è verificato nel primo pomeriggio di oggi, venerdì 26 febbraio.

Vittima un uomo di sessantatré anni. Ancora da chiarire la dinamica esatta dell’incidente, sulla quale indagano gli agenti della polizia locale di Roma Capitale. Secondo le prime informazioni apprese l’uomo era in sella alla sua Honda.

E stava percorrendo la strada, quando, per cause non note, ha perso il controllo alla guida ed è caduto sull’asfalto all’altezza di via Mario Amato. L’impatto è stato molto violento, tanto da procurarne a morte.

A dare l’allarme gli automobilisti di passaggio, che si sono fermati a prestare i primi soccorsi; e hanno chiamato il Numero Unico delle Emergenze 112, chiedendo l’intervento urgente di un’ambulanza.

Le condizioni del motociclista sono parse fin da subito critiche. Ricevuta la segnalazione, sul posto è intervenuto il personale sanitario; che ha tentato di rianimarlo, ma non c’è stato purtroppo nulla da fare se non constatarne il decesso.

Sopraggiunto probabilmente sul colpo o poco dopo, a causa dei gravi traumi e delle ferite riportate. Presenti per i rilievi di rito gli agenti della polizia locale di Roma Capitale con le pattuglie del I Gruppo centro “Ex Prati”.

Femminicidio: giudice, Stato indennizzi figlia vittima

Il giudice della Seconda sezione civile di Roma ha condannato la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero della Giustizia, a indennizzare in solido con 60mila euro, con gli interessi legali dall’inizio della causa, a favore di una donna.

Il cui padre era condannato in via definitiva dalla Corte di Assise di Appello di Cagliari per l’omicidio di sua madre. L’indennizzo è stabilito in base al Decreto del 22/11/2019, riguardante la “Determinazione degli importi dell’indennizzo alle vittime dei reati intenzionali violenti”.

Quantificato per “il delitto di omicidio commesso dal coniuge, anche separato o divorziato, o da persona che è o è stata legata da relazione affettiva alla persona offesa, nell’importo fisso di euro 60.000 esclusivamente in favore dei figli della vittima”.

Al Decreto si era giunti dopo la direttiva europea che istituiva un indennizzo a favore delle vittime di reati violenti ed intenzionali, “laddove risulti impossibile ottenere il risarcimento del danno dagli autori dei delitti”.

Direttiva, aggiunge il giudice “tardivamente trasposta nell’ordinamento” italiano con alcuni limiti limitatamente e che era “integralmente attuata” solo con una legge di ben cinque anni fa.

L’avvocato milanese Claudio Defilippi, che assiste la donna, ricorrerà in appello in quanto, a suo avviso, la cifra ‘standard’ di 60mila euro non tiene conto delle diverse circostanze in cui si trovano i famigliari delle vittime e l’omicida.

Il legale sottolinea inoltre come il ricorso al giudice sia necessario in quanto “non arrivano risposte” dalle Prefetture presso le quali è istituito il fondo per gli indennizzi dei famigliari stessi che vi potrebbero ricorrere in via amministrativa.

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