Pierluigi Diaco attacca i giornalisti: “Ipocriti”
Pierluigi Diaco narra della sua lunga lotta contro la depressione, di cui ha sofferto per ben sette anni. Durante un’intervista con il settimanale Gente, il noto giornalista e conduttore Rai, attualmente al timone di BellaMa’. Ha scelto di aprirsi e parlare di un tema che gli sta particolarmente a cuore.
“Tra i 25 e i 32 anni ho combattuto contro la depressione. Nel frattempo, continuavo a lavorare e ad assumere farmaci e analgesici“, ha confessato Diaco. Proprio l’analisi sarebbe stata la sua arma vincente: “con farmaci e analisi sia individuali sia di gruppo.
Amavo studiare e ascoltare le persone. Quando mi hanno detto che ero guarito, ne sono rimasto scioccato; volevo continuare”. Inoltre, Pierluigi Diaco spiega come la sua battaglia con la depressione abbia aumentato la sua sensibilità e la sua comprensione verso “la complessità umana”.
Pierluigi Diaco: “Nel mio ambiente è pieno di ipocriti”
La sua attenzione verso le persone ha dato il via alla formazione di una serie di convinzioni: “Raramente credo a ciò che mi viene detto. Presto maggior attenzione al tono utilizzato e riesco a scovare facilmente l’ipocrisia. In questi casi, non ho problemi ad erigere un muro e difficilmente cambio opinione. Nel mio ambiente, ci sono molti individui così
E per questo preferisco mantenere una vita al di fuori di quel mondo.” Inoltre, sostiene che “la vanità e l’eccessiva visibilità dell’ego mi annoiano. Frequentare una premiere soltanto per apparire in una foto con un gruppo di persone famose solo perché presenti, mi sembra fuori luogo. Vi è un limite a tutto.”
“Da quando avevo 15 anni lavoro in un mondo di pescecani”
Pierluigi Diaco rivela di aver appreso le arti della sopravvivenza nel suo ambiente, nonostante un carattere spigoloso. “Mi sono impegnato ad affrontare il mio carattere aspro. Ho iniziato a lavorare a 15 anni in un mondo impervio, senza un padre e senza una famiglia che avesse esperienza in quel campo. Ho imparato guardando e sperimentando. A 20 anni, ho curato un programma di attualità politica su Radio2.
Posso solo immaginare le critiche, l’Italia è piena di invidiosi. Ho dovuto proteggermi e questo mi ha reso arrogante e aspro. Sarebbero riusciti a mangiarmi, altrimenti. Ho iniziato troppo presto e non è stato facile gestire tutto“.
Solo attorno ai 30 anni Pierluigi Diaco ha capito che sarebbe stato necessario lavorare anche su se stesso. “Dopo i 30 anni, ho compreso che avrei dovuto concentrarmi maggiormente sulla mia personalità e lavorare meno sul talento. Puoi avere tutta la bravura del mondo, ma se non hai un carattere che ti rende diplomatico e paziente, con una buona dose di ipocrisia, non andrai molto lontano“.