Piero Chiambretti torna in tv: “Riparto dal calcio”
Piero Chiambretti torna in tv: “Riparto dal calcio”. Il conduttore debutta in un programma sportivo: sostituirà Pierluigi Pardo alla guida di Tiki Taka. E ricorda la sua tragica primavera
Piero Chiambretti torna in tv. Per la prima volta si occuperà di calcio, portando la sua ironia nel tempio sacro (e permaloso) del pallone. E lo fa a distanza di poco tempo dal suo dolore più grande, la perdita della mamma Felicita per coronavirus. “Dopo la sua morte non ho parlato per due mesi”.
Il ritorno in Tv
Il conduttore sostituirà Pierluigi Pardo alla guida di Tiki Taka. Un esperimento del tutto nuovo, che al Corriere della Sera spiega così.
“Questa è la difficoltà: capire quanto del chiambrettismo posso infilare dentro un programma di calcio senza perdere quello che quel pubblico vuole realmente, ovvero anche al lunedì sentire parlare di calcio”
“Io ho la licenza di scherzare sul calcio, ma lo farò con la dovuta attenzione, entrando non a gamba tesa, ma in punta di piedi. Anche per essere più alto”.
Come Vianello
La scelta dell’emittente ricorda un po’ quella di Raimondo Vianello alla conduzione di Pressing. L’attore però da giovane aveva rischiato di diventare un calciatore professionista. All’epoca fu uno straordinario successo. Il calcio veniva finalmente sdrammatizzato e mostrato al pubblico come un gioco e uno sport.
Oggi c’è ancora necessità di evitare drammi per una partita, e serve quanto mai prima qualcuno che porti il sorriso. Al momento, Piero è sicuro di un solo fatto: non vuole al suo fianco “una co-conduttrice da sgabello con cartellina e cosce incorporate: cercheremo di far ruotare più donne che vengono dal mondo del calcio o hanno a che fare il calcio”.
Ma è evidente che si tratta di un’esperienza completamente diversa dalle solite, su cui ha inciso molto la tragica esperienza del coronavirus, in cui ha perso la madre. “La mia intenzione, uscito dall’ospedale dopo aver contratto il virus, era tagliare con un passato che mi portava alla mente cose che non volevo ricordare”.
E così ricorda quei giorni: “Per me è stato un fulmine a ciel sereno: mi ammalo io, si ammala lei, ci mettono nello stesso ospedale, la notte che muore lei io guarisco. Non ho parlato per due mesi. So che devo essere forte, cerco di farmene una ragione anche se una ragione non c’è.
“Mia madre ed io abbiamo avuto una vita legata a doppio filo. Il destino ha fatto sì che il giorno della sua morte fossi in un letto di fianco a lei. In quella morte c’è la mia vita, è come se mi avesse fatto nascere due volte”. OGGI