Polizia di Stato, Digos: operazione Mosaico2, 8 arresti

Redazione
Polizia di Stato, Digos: operazione Mosaico2, 8 arresti

Polizia di Stato, Digos: operazione Mosaico2, 8 arresti. POLIZIA DI STATO: OPERAZIONE “MOSAICO 2”. HUB DEL FALSO DOCUMENTALE DISARTICOLATO A NAPOLI. COINVOLTO SOSPETTO FAVOREGGIATORE DI ANIS AMRI.

Otto persone agli arresti, venti perquisizioni e diciannove indagati, due locali sequestrati: è questo il bilancio dell’operazione “Mosaico 2” che la Sezione Antiterrorismo della Digos della Questura di Roma, coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli, ha eseguito nella mattina odierna, con il supporto operativo delle Digos di Napoli, Caserta e Benevento, nonché del Reparto Prevenzione Crimine e dei Gabinetti della Polizia Scientifica per il Lazio, nonché per la Campania e Molise.

19 persone coinvolte

Sono 19 complessivamente le persone coinvolte, tra i quali 12 cittadini italiani e 7 di nazionalità straniera, attestati nelle province di Napoli, Benevento e Caserta. Sono indagati nell’ambito di un procedimento penale coordinato dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo della Procura della Repubblica di Napoli.

L’indagine, con la contestazione dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla produzione, al riciclaggio e al traffico di documenti di identità contraffatti, nonché al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina strumentale al circuito del terrorismo internazionale, partì nel luglio 2019, all’esito della conclusione della indagine Mosaico.

L’indagine aveva consentito di ricostruire e disarticolare la rete relazionale in Italia riconducibile al noto ANIS AMRI, autore della strage di Berlino nel 2016. Nonché smantellare una cellula ispirata al fondamentalismo islamico rispetto alla quale si sono riscontrate progettualità avanzate di attività controindicate sul territorio nazionale.

Le indagini attuali hanno consentito la discovery di due diversi contesti delittuosi l’uno funzionale all’altro, con una proiezione transnazionale.

Tre livelli operativi

Il business illecito, dalle evidenze investigative, sarebbe attestato su tre diversi livelli operativi. La produzione documentale sarebbe concentrata nelle mani di quattro fratelli di origine campana, i quali, avvalendosi di una fitta rete di coperture ambientali, avrebbero allestito una vera e propria stamperia clandestina nella zona di Porta Capuana.

Vasta la gamma dei documenti prodotti: dalle carte di identità a permessi di soggiorno, dalle patenti di guida fino a verbali di polizia.

I documenti sono apparsi commissionati da soggetti di origine extracomunitaria gravitanti nella zona, i quali sarebbero poi stati demandati a fornire ai falsari i dati anagrafici e le fotografie da applicare sui supporti.

Stando ai riscontri investigativi, nel corso delle indagini i “titolari” della stamperia hanno alimentato l’attività illecita alla ricerca di sempre maggiori skills qualitativi, anche con ‘Studi di mercato” che consentissero di acquisire ologrammi per la produzione di carte di identità sempre più verosimili ed attendibili, o stampanti sempre più performanti.

La “consegna”, secondo gli esiti investigativi, sarebbe avvenuta grazie ai servizi di spedizione assicurati da un attività commerciale di settore, sempre sita nel capoluogo campano, nella zona a ridosso della Stazione centrale, che, attraverso una contabilità “parallela”, garantiva un trattamento di favore ai committenti delle spedizioni “incriminate”, consentendo -quali mittenti- l’utilizzo di nomi di copertura.

Singolare il ricorso anche al nome di APU NAGAR, noto personaggio della serie televisiva “I Simpson”

Tra gli intermediari identificato l’indagato C.M.S., cittadino algerino, che nel corso delle indagini correlate ad altro procedimento penale è emerso come un probabile fiancheggiatore che avrebbe aiutato ANIS AMRI a reperire documenti prima di partire per la Germania.

Nonché, nel 2017, nell’ambito di una ulteriore indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Roma relativa al riciclaggio di migliaia di passaporti italiani sottratti dall’Istituto Poligrafico Zecca dello Stato e collocati anche in circuiti in odore di contiguità con facilitatori di aspiranti foreign fighters.

Il predetto è risultato in contatto diretto sia con la stamperia che con il centro di spedizioni. Nell’aprile scorso arrestato in occasione di un controllo nel capoluogo campano, in quanto destinatario di Mandato di Arresto Europeo. Mandato emesso dalle Autorità francesi per associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio di banconote contraffatte.

Impronte papillari

Nel corso delle indagini le spedizioni destinate all’estero hanno consentito di riscontrare impronte papillari di numerosi indagati sui documenti confezionati.

Al fine di delineare il loro potenziale criminoso e criminogeno, la Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione -Ucigo ha cooperato con Europol, per perquisizioni all’estero.

Contemporaneamente all’esecuzione dei provvedimenti delegati dall’Autorità giudiziaria sul territorio nazionale, analoga attività si è svolta in Francia, Grecia, Spagna, Belgio, Germania, Malta.

In merito, si segnala che nel corso delle indagini documenti controllati presso i corrieri sono apparsi all’estero presso scali di frontiera aerea italiana. In possesso di soggetti che lasciavano l’Italia per altre destinazioni o comunque di spostarsi tra Stati.

Tra i destinatari finali dei documenti contraffatti, indicate anche persone destinatarie di mandato di cattura.

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