Pompe funebri, ‘promozione Covid bara omaggio’, è polemica

Redazione
Pompe funebri, ‘promozione Covid bara omaggio’, è polemica

“Promozione Covid. Bara in omaggio, te la regaliamo noi!!!” si legge su alcuni cartelli di un’impresa di pompe funebri, appesi in varie zone di Milano.

Il cartellone è accompagnato dall’immagine di un guantone da boxe che dà un pugno al coronavirus e dalle scritte ‘In regalo il cappotto di legno’ e ‘Per pagare e per morire c’è sempre tempo’.

Una comunicazione che ha sollevato lo sdegno dei social: “Non ci posso credere, non dovrebbe nemmeno essere autorizzata una pubblicità così” scrive un milanese, cui fanno eco in tanti, bollando l’iniziativa, giudicata copiata in malo modo dalla comunicazione di Taffo, come una vergogna.

Qualcuno spera che sia solo uno scherzo di cattivo gusto, ma un addetto delle pompe funebri spiega al telefono che in diversi, solo oggi, hanno chiamato per la promozione.

“Per ora è attiva solo su Milano e hanno già chiamato in tanti, purtroppo questo per il nostro settore è un periodo di super lavoro”. Di lamentele per il pacchetto da 799 euro escluse spese comunali, dice l’addetto, finora a lui direttamente non ne è arrivata nessuna.

Lezioni ‘carbonare’ all’aperto a Milano

Anche ieri, domenica, lezioni ‘carbonare’ all’aperto a Milano, organizzate da Priorità alla Scuola per ricordare “le lezioni mancanti in zona rossa a tutti i ragazzi della seconda media”.

Dopo le prime lezioni al parco Sempione e in piazza Aspromonte, ieri gli aderenti alla piattaforma che chiede la riapertura in sicurezza delle scuole si sono ritrovati in piazzale Brescia e di nuovo in piazza Aspromonte.

Sempre portando sulla schiena un cartello con scritto il nome di un libro o un autore da far entrare in classe. “Un segno che si ripete ogni settimana, per dire che la lotta continua e non si fermerà.

Saremo ogni domenica pomeriggio – annunciano gli organizzatori – nei parchi, negli spazi verdi dei quartieri, fino a che le scuole di ogni ordine e grado non saranno tornate in presenza e sicurezza. Fino a che non avremo una città in cui non si metta in lockdown l’essenziale”.

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