Precipita dal sentiero del santuario e muore davanti alla moglie
Precipita dal sentiero del santuario e muore davanti alla moglie. Tragedia sul Monte Baldo intorno alle 12 di oggi, martedì 18 maggio. Un uomo ha perso la vita dopo essere precipitato dal sentiero che conduce al Santuario della Madonna della Corona, in provincia di Verona.
Sul posto sono intervenuti gli operatori del Suem 118 con l’elicottero e l’ambulanza, il soccorso alpino e i carabinieri, ma per l’uomo non c’era già più nulla da fare. La vittima è L.R., 67 anni di Rovigo.
L’uomo stava compiendo un’escursione con la moglie e un’amico lungo il sentiero che dal Santuario scende a Brentino Belluno. Secondo una prima ricostruzione, è scivolato precipitando per circa 50 metri da un salto di roccia.
Poi è ruzzolato rovinosamente nel bosco ed è morto all’istante. A dare l’allarme è stata la donna. Gli operatori del Soccorso alpino sono risaliti al luogo dell’incidente, a pochi minuti a piedi dal Santuario.
I soccorsi
Nello stesso tempo, sul posto sono stati calati dall’elicottero il medico e il tecnico di elisoccorso che hanno potuto, purtroppo, solo constatare il decesso del povero escursionista che è avvenuto, molto probabilmente, sul colpo.
Ottenuto il nulla osta dalla magistratura, il recupero della salma è stato effettuato dai soccorritori, che hanno sollevato verso l’alto la barella per contrappeso. Dal sentiero, le squadre l’hanno poi trasportata fino alla strada.
Rave party in collina: musica, alcol e vandalismi
Rave party abusivi al Colletto di Velo, zona collinare di Schio, in provincia di Vicenza, fanno infuriare i residenti. È già il secondo fine settimana che gruppi di giovani si ritrovano con musica ad alto volume fino a tarda notte.
Accade in ciò che rimane della trattoria al Colletto di Velo a Bosco di Tretto bruciata il 13 maggio del 2018. Oltre alla mancanza di rispetto per i residenti e in barba alle norme anti Covid-19 sul coprifuoco, la devastazione che hanno portato in un ambiente già distrutto è davvero impressionante.
Lo stabile, divorato dalle fiamme tre anni fa ora è stato anche vandalizzato. Scritte sui muri, immagini volgari, residui di falò per scaldarsi, centinaia di bottiglie di birra, vino e super alcolici, la fanno da padrona.
Per non parlare di bagni a cielo aperto e rifiuti di ogni genere, nella zona che per estati intere ha visto generazioni di ragazzi crescere, di motociclisti radunarsi al fresco, sportivi e storici della Grande Guerra. I residenti hanno avvisato le forze dell’ordine.