Preti pedofili, Papa Francesco abolisce il segreto pontificio

Redazione
Preti pedofili, Papa Francesco abolisce il segreto pontificio
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Preti pedofili, decisione storica di Papa Francesco: abolito il segreto pontificio sugli abusi. Papa Francesco ha dato un altro duro colpo allo scandalo pedofilia nella Chiesa cattolica. Il pontefice ha emanato l’Istruzione “Sulla riservatezza delle cause”. Che di fatto abolisce il segreto pontificio per i casi di abuso sessuale su minori. Resta invece il segreto di ufficio da rispettare in ogni fase e diretto a tutelare la buona fama, l’immagine e la sfera privata di tutte le persone coinvolte.

La decisione

Decisione storica di Papa Francesco sulla questione pedofilia nella Chiesa cattolica: è stato infatti abolito il segreto pontificio per i casi di abuso sessuale sui minori. Bergoglio lo ha stabilito emanando l’Istruzione “Sulla riservatezza delle cause”. Nel Rescriptum ex audientia con cui si promulga l’Istruzione prevede all’articolo 1 che “non sono coperti dal segreto pontificio le denunce, i processi e le decisioni riguardanti i delitti” in materia di abusi su minori, di cui nel Motu proprio “Vos estis lux mundi” e nelle norme “de gravioribus delictis”. Resta invece il segreto di ufficio da rispettare in ogni fase e diretto a tutelare la buona fama, l’immagine e la sfera privata di tutte le persone coinvolte.

Il testo contro i preti pedofili

Nel testo si legge nello specifico, che “a chi effettua la segnalazione, alla persona che afferma di essere stata offesa e ai testimoni non può essere imposto alcun vincolo di silenzio riguardo ai fatti di causa”. Il provvedimento riguarda “sia le procedure che si svolgono in sede locale, sia quelle che hanno luogo a Roma, presso la Congregazione per la Dottrina della Fede”. L’Istruzione del Papa stabilisce, infine, che “il segreto d’ufficio non osta all’adempimento degli obblighi stabiliti in ogni luogo alle leggi statali, compresi gli eventuali obblighi di segnalazione, nonché all’esecuzione delle richieste esecutive delle autorità giudiziarie civili”. Ciò significa che i magistrati civili degli altri Paesi potranno finalmente avere accesso agli atti dei processi canonici.

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