Primi casi “simil Covid”: polmonite e tampone negativo

Redazione
Primi casi “simil Covid”: polmonite e tampone negativo

Primi casi “simil Covid”: polmonite e tampone negativo. Pazienti negativi al tampone e con sintomi sfumati, che poi dopo una Tac rivelano polmoniti analoga a quella del Covid.

A lanciare l’allarme è Mario Balzanelli, presidente della Sis 118 (Società italiani sistema 118), che fa emergere la presenza di un fenomeno definito Covid-like. Si tratti di casi “del tutto simili a Covid ma senza che il virus emerga dal tampone, talvolta lo scoviamo solo nel iquido del lavaggio bronco-alveolare”.

Negli ultimi tempi, il sistema 118 avrebbe notato moltissimi di questi casi, tanto da far aumentare i livelli di allerta, perché, secondo Balzanelli, questi casi di Covid-Like “Sono tantissimi, almeno pari ai positivi”, che “vanno identificati al più presto”.

“In queste settimane post lockdown a Taranto abbiamo visto sempre meno pazienti positivi, invece questi casi simil-Covid sono aumentati, e sono tutti uguali. Un popolo che sfugge alle classifiche ma che, dal punto di vista clinico, è identico ai casi Covid.

Cercare il virus in profondità

Mi diranno che non tutte le polmoniti interstiziali sono legate al Coronavirus, ma in questo periodo fanno scattare un allarme. Allarme che ha portato gli specialisti a cercare il virus più in profondità, trovandolo talvolta nel liquido del lavaggio broncoalveolare”. Insomma, per Balzanelli “il virus è sceso”, però ci sono ancora “troppi di questi casi misteriosi (di Covid-like, Ndr)”.

Non ultimo, un uomo di 80 anni con stipsi e febbricola (37.5°C), ma senza sintomi di affanno e senza la presenza di patologia respiratorie.

Il 118 segue le procedure che prevedono il trasporto al San Giuseppe Moscati, Covid Hub per la provincia di Taranto per l’avvio del percorso.

Però, attraverso la emogasanalisi, i medici notano una condizione di severa insufficienza respiratoria acuta che spinge il personale sanitario a richiedere la Tc del Torace da cui arriva il secondo riscontro: polmonite interstizio-alveolare Covid-like.

Esame broncoscopico

Un fenomeno che lascia aperti degli interrogativi: “Intanto sull’elevata percentuale di possibili falsi negativi in soggetti oligosintomatici o francamente sintomatici (nella nostra esperienza una percentuale del 50%) – dice Balzanelli – quesiti che l’esame broncoscopico può, come sottolineato dalle linee guida della Società Italiana di Pneumologia, contribuire in modo determinante a chiarire, anche precocemente”.

Inoltre ci si chiede “quale sia la reale espressività clinica dei pazienti affetti da Covid-19, e si impongono contesti di gestione ospedaliera e di accesso alle cure specifiche dedicati in aree protette Covid-19. A nostro parere – sottolinea – devono trovare il loro autentico punto di forza in una precoce valutazione clinica esperta, effettuata sin dalle fasi più precoci di comparsa della sintomatologia, per via telefonica, dalle Centrali operative 118″.

Per Balzanelli “È un popolo che va identificato, ed è necessario garantire che tutti facciano la broncoscopia e le cure per il Covid. Uno studio approfondito potrebbe costringerci a rivalutare i numeri di tutta l’epidemia. I malati in questo caso potrebbero essere il doppio degli attuali stimati in base al risultato del tampone”.

Secondo l’esperto, tali pazienti presentano “insufficienza respiratoria grave e un quadro clinico identico ai positivi al test, a partire dalle polmoniti interstiziali. Sono del tutto simili, ma il virus non emerge dal tampone. Per scovarlo è necessaria l’analisi del liquido del lavaggio bronco-alveolare”. (Fonte ilgiornale.it)

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