Primo Maggio: non dimentichiamo la strage senza fine

Ben 138 vittime sul lavoro in soli due mesi. E' un bollettino di guerra che impone nel modo più assoluto una svolta

Redazione
Primo Maggio: non dimentichiamo la strage senza fine

Primo Maggio: non dimentichiamo la strage senza fine. Ben 138 vittime sul lavoro in soli due mesi. E’ un bollettino di guerra che impone nel modo più assoluto una svolta.

L’ultimo incidente sul lavoro in Italia è avvenuto il 29 aprile, quando un lavoratore di 35 anni è morto schiacciato dalla pala del Bobcat a Soresina, nel Cremonese.

La tragedia segue quella avvenuta il giorno precedente in una cava di marmo a Massa Carrara, in cui un operaio di 59 anni ha perso la vita in circostanze simili.

Il numero di lavoratori che muoiono sul lavoro in Italia è crescente e sembra dare seguito a una tendenza globale. L’ILO, Organizzazione Internazionale del Lavoro, stima che ogni anno nel mondo oltre 2,78 milioni di persone muoiono a causa di incidenti sul lavoro o malattie professionali.

Oltre a ciò, si verificano 374 milioni di infortuni non mortali ogni anno. Secondo l’ANMIL, l’Associazione fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro, solo in Italia nel 2024 le denunce di infortunio sono state quasi 590 mila, di queste 1.090 per casi mortali.

Azioni concrete e continue

In occasione del Primo Maggio, la festa del lavoro, Maurizio Landini, segretario generale della CGIL, ha sollecitato azioni concrete e continue per garantire la sicurezza sul lavoro.

Ha anche espresso la necessità di migliorare le condizioni di lavoro, promuovendo posti di lavoro sicuri, ben retribuiti e non precari. Ha inoltre rimarcato la necessità di superare la logica dell’appalto e del subappalto, tema su cui si voterà nei referendum dell’8 e 9 giugno.

Anche la segretaria generale della CISL, Daniela Fumarola, e il segretario generale della UIL, Pierpaolo Bombardieri, hanno insistito sulla formazione nei luoghi di lavoro, sulla prevenzione e sui controlli come strategia nazionale per combattere la crisi.

Bombardieri, in un discorso a Montemurlo (Prato), ha citato i tragici numeri degli incidenti sul lavoro come una “guerra civile”. Pertanto, la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, ha ribadito l’importanza del lavoro sicuro come uno dei pilastri su cui si fonda l’azione del governo italiano.

Ha rivelato che, negli ultimi due anni, sono state intraprese diverse iniziative per promuovere la sicurezza sul lavoro, inclusi nuovi concorsi per ispettori e investimenti nell’innovazione per la prevenzione degli infortuni.

L’impegno della premier Meloni

Anche la premier italiana, Giorgia Meloni, ha confermato l’impegno del governo nella creazione di posti di lavoro sicuri. Ha riferito che, negli ultimi due anni e mezzo, sono stati creati oltre un milione di posti di lavoro, raggiungendo un numero record di 24 milioni e 300 mila occupati, compreso il livello più alto di occupazione femminile.

Tuttavia, nonostante gli sforzi profusi, riconosce che c’è ancora molto da fare per migliorare la sicurezza sul lavoro in Italia. Per il Primo Maggio, era previsto un decreto con un pacchetto di misure per contrastare gli incidenti sul lavoro, ma non è stato ancora firmato.

C’è però una promessa di un intervento da 1,2 miliardi di euro, con nuove risorse destinate alla sicurezza, ai controlli, agli incentivi, alla prevenzione e alla formazione.

Infatti, il governo ha annunciato l’impiego di 650 milioni di euro ricavati dall’INAIL oltre ai 600 milioni già disponibili, per un totale superiore a 1 miliardo di euro dedicati alla sicurezza sui luoghi di lavoro.

Per la premier Meloni, non è più possibile essere indifferenti o rassegnati di fronte ai numerosi incidenti sul lavoro, richiamando una dichiarazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Allo stesso tempo, ha citato alcuni dei risultati positivi raggiunti sotto la sua gestione, come la crescita del potere d’acquisto delle famiglie italiane, che è migliorata rispetto alla media europea dal 2023.

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