Principe Andrea: rischio e minaccia per la famiglia reale

Redazione
Principe Andrea: rischio e minaccia per la famiglia reale

Principe Andrea: rischio e minaccia per la famiglia reale. Impensabile un ritorno del duca di York alla vita pubblica secondo il Sunday Times che riporta fonti reali. Intanto la donna che lo accusa di violenze sessuali, Virginia Giuffre, è sentita in Australia da Scotland Yard

Il principe William, secondo nella linea di successione al trono britannico, considera lo zio Andrea, 61 anni, terzogenito della regina Elisabetta “un rischio” e una “minaccia per la famiglia reale”.

E sarebbe del tutto contrario a un suo ritorno alla vita pubblica. Lo riporta il Sunday Times, l’edizione domenicale del popolare quotidiano britannico, in un’articolo firmato anche da Roya Nikkah.

L’esperta reale del giornale, che ricostruisce il coinvolgimento del duca di York nello scandalo Epstein e rivela nuovi sviluppi che stanno creando irritazione tra gli Windsor e non certo in difesa del parente.

Il principe Andrea si è trovato al centro dello scandalo per le accuse mosse contro di lui da Virginia Giuffre, una delle sopravvissute agli abusi del finanziere americano Jeffrey Epstein. Giuffre ha affermato di essere stata violentata e aggredita sessualmente dal principe Andrea per tre volte quando aveva 17 anni.

Le mosse di Scotland Yard

Sempre in base a quanto afferma il Sunday Times, ora anche gli inquirenti di Scotland Yard hanno voluto ascoltare la donna (che è uno dei testimoni dell’inchiesta americana). Secondo le sue dichiarazioni, nel marzo 2001, Giuffre sarebbe stata portata a Londra dagli Stati Uniti.

E costretta ad avere rapporti con il duca di York nella casa di Ghislaine Maxwell, l’amica di Epstein accusata di essere una delle organizzatrici del traffico di minori per conto di Epstein, e che ora è in carcere negli Usa in attesa del processo che inizierà il 29 novembre.

Processo nel quale si parlerà anche del principe visto che Giuffre lo ha citato in giudizio. Non è chiaro se questo colloquio, avvenuto in Australia dove Giuffre abita adesso, rappresenti l’apertura di un inchiesta formale sul suolo britannico.

Ma non dimentichiamo che la capo della polizia metropolitana di Londra, Cressida Dick, aveva precisato, nell’agosto scorso che “Nessuno è al di sopra della legge” rispondendo a una domanda sulle accuse al principe.

Secondo la fonte sentita dal settimanale, William ha affermato che la linea della famiglia è una sola ed è chiara: anche Carlo, Anna ed Edoardo hanno escluso la possibilità che Andrea torni a svolgere incarichi pubblici per conto della Corona.

“Non c’è modo al mondo in cui tornerà, la famiglia non lascerà mai che ciò accada”

Va detto che il duca di York si è difeso sempre piuttosto maldestramente dalle accuse che lo riguardano. Nel novembre 2019 concesse una “disastrosa” intervista alla Bbc nella quale confermava la sua amicizia con Epstein, ma non esprimeva alcun rimpianto o preoccupazione per le vittime del mostro Epstein;

negava di aver avuto rapporti sessuali con Virginia Giuffre perché quella sera era in pizzeria. Insomma, due ore di parole imbarazzate mentre la cronista lo incalzava. A quel punto la regina prese la decisione necessaria: chiedere ad Andrea un passo indietro.

Infatti, con un comunicato ufficiale, di lì a pochi giorni il duca di York comunicò di lasciare formalmente il ruolo di membro senior della famiglia reale e ogni incarico formale in quella veste.

Quella che però poteva sembrare una sospensione momentanea, almeno nelle speranze di Andrea, che alla fine del 2020 pensava di trovare qualche sponda favorevole a un suo ritorno nella “Firm”. La linea della famiglia non cambia.

“Il principe Carlo ama suo fratello, ma ogni coinvolgimento pubblico non è più possibile per il danno di reputazione provocato alla Corona“, riporta la fonte reale sentita dal Sunday Times.

William, che è d’accordo con Carlo e che partecipò alla riunione famigliare che decise l’allontanamento formale di Andrea, conferma che lo status di “fuoriuscito” dello zio sia da considerare permanente. (Fonte corriere.it)

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