Putignano: Giovanni Devillanova, colonnello di 53 anni, si è suicidato

Il tenente colonnello dell'Esercito italiano si è sparato con la pistola d'ordinanza in provincia di Bari

Redazione
Putignano: Giovanni Devillanova, colonnello di 53 anni, si è suicidato
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Putignano: Giovanni Devillanova, colonnello di 53 anni, si è suicidato. Il tenente colonnello dell’Esercito italiano si è sparato con la pistola d’ordinanza in provincia di Bari.

Un nuovo tragico episodio di suicidio ha colpito le Forze armate italiane, questa volta coinvolgendo il tenente colonnello Giovanni Devillanova. Il 53enne ufficiale si è tolto la vita con la sua pistola d’ordinanza a Putignano, in provincia di Bari.

Questo evento si aggiunge alla lista allarmante di suicidi tra il personale delle forze di polizia e delle forze armate quest’anno, suscitando l’esigenza di indagare sul malessere interno e prendere provvedimenti per prevenire futuri episodi simili.

Il tragico suicidio del tenente colonnello Giovanni Devillanova

Il tragico suicidio del tenente colonnello Giovanni Devillanova sottolinea la necessità di indagare sul malessere all’interno delle Forze armate.

Questo evento, insieme ad altri suicidi avvenuti quest’anno tra il personale delle forze di polizia e delle forze armate, richiama l’attenzione sulla questione del benessere mentale dei militari.

Il Sindacato unico dei militari (Sum) ha espresso il proprio cordoglio e ha sottolineato l’importanza di investire risorse per comprendere le ragioni dietro questi drammatici episodi.

L’ufficiale, che prestava servizio a Roma, aveva segnalato difficoltà legate all’impiego e allo stress del pendolarismo Roma-Bari. È fondamentale affrontare questo problema per prevenire futuri episodi tragici e garantire un ambiente di lavoro sano e sicuro per i membri delle forze armate.

Le difficoltà legate all’impiego e allo stress del pendolarismo

Le difficoltà legate all’impiego e allo stress del pendolarismo possono rappresentare un fattore contributivo al dramma dei suicidi tra i membri delle Forze armate.

Nel caso del tenente colonnello Giovanni Devillanova, le difficoltà associate al suo impiego e al trasferimento da Roma a Bari sembrano aver influito sul suo stato emotivo.

Nonostante fosse un ingegnere di talento, il suo ritorno nella capitale sembra non aver soddisfatto le sue aspettative professionali, portandolo a vivere in una cameretta nel reggimento Genio.

La negazione della richiesta per il riconoscimento della legge 104 potrebbe aver aggravato ulteriormente la sua situazione. È fondamentale indagare su queste difficoltà e fornire risorse adeguate per prevenire futuri episodi tragici come quello di Devillanova.

Il venticinquesimo suicidio del tra uomini e donne in divisa

Il venticinquesimo suicidio del 2024 tra uomini e donne in divisa: una chiamata all’azione per prevenire futuri episodi. Il tragico suicidio del tenente colonnello Giovanni Devillanova si aggiunge alla lista allarmante di personale delle forze di polizia e delle forze armate che si sono tolti la vita quest’anno.

Questo episodio, insieme ai suicidi precedenti, richiama l’urgenza di indagare sul malessere all’interno delle Forze armate e di adottare misure preventive per evitare tragedie future.

È necessario investire risorse per affrontare i problemi che possono emergere a livello privato e professionale, al fine di garantire il benessere mentale e la salute psicologica dei membri delle forze armate.

L’unione al cordoglio dei familiari deve essere accompagnata da azioni concrete per creare un ambiente lavorativo sano e che supporti.

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