Racalmuto: 46 colpi di mannaia per uccidere i genitori

Redazione
Racalmuto: 46 colpi di mannaia per uccidere i genitori

Racalmuto: 46 colpi di mannaia per uccidere i genitori. Questa l’atroce morte per Giuseppe Sedita, 66 anni e la moglie Rosa Sardo, 62, massacrati dal figlio Salvatore, 34 anni, nei giorni scorsi a Racalmuto in provincia di Agrigento.

Venticinque colpi di mannaia per uccidere la madre, 22 per il padre, per un totale di 46. È quanto emerso dai primi risultati dell’autopsia eseguita sui corpi dei due poveri coniugi.

Gli accertamenti, disposti dal Procuratore della Repubblica facente funzioni Salvatore Vella e dal pubblico ministero Gloria Andreoli ed eseguiti dal medico legale Cataldo Ruffino, sono durati tutta la notte.

Il figlio ha confessato il delitto

Il figlio della coppia, Salvatore Sedita, con problemi psichiatrici alle spalle secondo quanto rappresentato dalla difesa, dopo un iniziale racconto delirante, durante il quale avrebbe dichiarato di “sentire voci e vedere fantasmi”, in sede di interrogatorio di convalida del fermo, ha confessato e ricostruito il duplice omicidio..

L’assassinio è perpetrato nella casa della famiglia a Racalmuto. L’interrogatorio è avvenuto nel reparto di psichiatria dove Salvatore Sedita è piantonato e sottoposto a terapie adeguate.

Ho colpito prima mia madre con la mannaia, gliel’ho conficcata nel collo e ho continuato anche quando ho capito che erano morti. Quando ho capito che non respiravano più ho inferto altri colpi“, ha detto al giudice delle indagini preliminari.

Dopo l’omicidio l’assassino ha mangiato un panino

Secondo quanto ricostruito finora, dopo aver massacrato la madre e il padre al culmine di un litigio, il 34enne avrebbe rigettato scarpe e indumenti ancora sporchi di sangue nella sua stanza.

Poi, dopo essere stato visto nella villetta nei pressi della fondazione Sciascia in compagnia di alcuni immigrati, è andato in paese e lungo corso Garibaldi ha comprato e mangiato un panino con la milza.

Poco dopo è stato intercettato dai carabinieri che, già lo conoscevano come assuntore di stupefacenti, lo hanno fermato e condotto in caserma. Le due vittime erano  trovate il 13 dicembre scorso in una pozza di sangue da un’altra figlia, che aveva lanciato l’allarme.

Nel corso della giornata di oggi, intanto, è attesa la decisione del gip sulla convalida del provvedimento da adottare.

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