Rapina in villa con pistolettate: il padrone di casa spara ai malviventi

Redazione
Rapina in villa con pistolettate: il padrone di casa spara ai malviventi

Rapina in villa con pistolettate: il padrone di casa spara ai malviventi. Una rapina in villa finita con un conflitto a fuoco. È accaduto nella serata di ieri – mercoledì 2 dicembre – a Segni comune in provincia di Roma alle porte di Colleferro.

Nell’abitazione hanno fatto irruzione, secondo quanto riportato da Marco Di Risi sulle pagine di cronaca del quotidiano il Messaggero; cinque banditi armati e che indossavano addirittura dei giubbotti antiproiettili.

Una banda di professionisti che ha preso in ostaggio l’intera famiglia, una coppia di coniugi e la figlia; mentre passavano al setaccio la casa in cerca di contanti, preziosi ed eventualmente di una cassaforte.

La sparatoria e nessun ferito: banditi in fuga a mani vuote

Ma forse troppo sicuri che nessuno avrebbe tentato una reazione, i rapinatori hanno lasciato un margine di azione al proprietario di casa, che da quanto si apprende è riuscito a prendere la pistola che regolarmente detiene.

Una volta armato l’uomo non ha esitato ad aprire il fuoco per mettere in fuga la banda, che ha risposto al fuoco. Tanta paura ma nessuno si è fatto male, i colpi esplosi sono andati tutti a vuoto.

I rapinatori si sarebbero allontanati senza nessun bottino, ma senza contare feriti e al momento sono ancora a piede libero.

Sul caso indagano i carabinieri di Colleferro

Sul posto è giunto il personale del 118 che ha verificato le condizioni di salute della famiglia sotto choc, e i carabinieri della compagnia di Colleferro che stanno ricostruendo la dinamica di quanto accaduto e si sono messi sulle tracce della banda.

Secondo quanto raccontato dalle vittime della brutta avventura i rapinatori parlavano con un marcato accento dell’Est Europa.

‘Ndrangheta, catturato boss cosca Alvaro: era latitante dal 2017

Nella serata di ieri a Sant’Eufemia d’Aspromonte, i Carabinieri della Compagnia di Palmi e dello Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria hanno tratto in arresto Rocco Graziano Delfino.

34 anni, elemento di spicco della cosca Alvaro di Sinopoli, latitante dal 2017 quando si era sottratto all’ordine di esecuzione per pena definitiva di 12 anni di detenzione per traffico di stupefacenti.

L’uomo era ricercato anche a seguito dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei suoi confronti dal Gip di Reggio Calabria per associazione mafiosa nell’ambito dell’indagine della Dda reggina, convenzionalmente denominata “Eyphemos”.

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