Rapporto Migrantes, aumentano solo gli italiani all’estero: sono 5,5 milioni

Redazione
Rapporto Migrantes, aumentano solo gli italiani all’estero: sono 5,5 milioni

Rapporto Migrantes, aumentano solo gli italiani all’estero: sono 5,5 milioni. Gli Italiani continuano lasciare il loro Paese. Anzi questa tendenza negli ultimi anni è in crescita: al 1 gennaio 2020 la popolazione residente in Italia è composta di 60.244.639.

Alla stessa data gli iscritti all’Aire, l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero, sono 5.486.081, il 9,1%. In valore assoluto si registrano quasi 198mila iscrizioni in più rispetto all’anno precedente (variazione 3,6%).

Il dato emerge dal Rapporto 2020 Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes (edizione speciale 15 anni), presentato oggi.

“Da tempo ci si trova ad avere a che fare con una Italia in cui il malessere demografico imperversa spietato e, d’altra parte, con una Italia, l’unica a crescere.”

“Che è quella che ha messo radici all’estero: l’unica comunità che cresce di un’Italia sempre più longeva e spopolata è quella che risiede all’estero”, si legge nel documento.

Se infatti a livello nazionale la popolazione residente si è ridotta di quasi 189 mila unità, gli iscritti all’Aire sono aumentati nell’ultimo anno del 3,7% che diventa il 7,3% nell’ultimo triennio.

Quasi tutte le altre Regioni perdono abitanti e contemporaneamente contano più iscritti all’Aire. La Lombardia continua ad essere oggi la regione principale per numero di partenze totali dal nostro Paese verso l’estero.

A spopolarsi, si legge nel Rapporto, è soprattutto il Sud – Sicilia (-35.409), Campania (-29.685) e Puglia (-22.727) – mentre gli iscritti all’Aire crescono soprattutto nel Nord Italia.

Il dettaglio comunale, invece, riporta nelle prime posizioni per numero di iscritti all’Aire solo le città italiane più grandi, tutte capoluoghi di regione.

Nell’ordine, Roma, Milano, Torino, Napoli, Genova e Palermo. Dal confronto tra gli iscritti all’Aire e la popolazione residente emergono, a esclusione di Roma (11,7%), incidenze al di sotto dell’8%.

Mobilità italiana in crescita: +76,6% in 15 anni

In quindici anni la mobilità italiana all’estero è aumentata del 76,6%. Una crescita “ininterrotta” che ha visto sempre più assottigliarsi la differenza di genere.

Si tratta di una collettività che, rispetto al 2006, si sta ringiovanendo grazie alle nascite all’estero (+150,1%) e alla nuova mobilità.

Costituita sia da nuclei familiari con minori al seguito sia dai giovani e giovani adulti immediatamente e pienamente da inserire nel mercato del lavoro.

Le donne italiane all’estero sono il 48%

Dei quasi 5,5 milioni di italiani all’estero iscritti all’Aire, le donne compongono il 48,0% (oltre 2,6 milioni), i minori sono il 15% (oltre 824 mila) di cui il 6,8% ha meno di 10 anni.

Il 22,3% (oltre 1,2 milioni) ha tra i 18 e i 34 anni e il 23,3% (1 milione 280 mila) ha tra i 35 e i 49 anni. Il 19,1% (oltre 1 milione) ha tra i 50 e i 64 anni e il 20,3% (oltre 1,1 milioni) ha dai 65 anni in su.

In particolare, la comunità “anziana” è costituita da circa 523 mila iscritti tra i 65 e i 74 anni, quasi 358 mila tra i 75 e gli 84 anni e 231 mila over 85enni.

Le nuove mete degli italiani

Dal 2006 al 2020 gli italiani sono aumentati principalmente in Paesi che è possibile definire “nuove frontiere” della mobilità più recente.

Si tratta, ad esempio, di Malta (+632,8%), del Portogallo (+399,4%), dell’Irlanda (+332,1%), della Norvegia (+277,9%) e della Finlandia (+206,2%). Fonte Ilgiornale

  •  

Redazione

La redazione de L'inserto, articoli su cronaca, economia e gossip

Modifica le impostazioni GPDR