Reggio Calabria, docente dell’università Mediterranea positivo al tampone

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Reggio Calabria, docente dell’università Mediterranea positivo al tampone

Reggio Calabria, docente dell’università Mediterranea positivo al tampone. L’uomo si trova ricoverato in un ospedale fuori dalla regione. La comunicazione a tutti i docenti entrati in contatto: attivate i protocolli

Un docente della Facoltà di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria è risultato positivo al test del Coronavirus e si trova ora ricoverato in un ospedale fuori dalla Calabria. Il docente, secondo quanto appurato, avrebbe contratto il coronavirus nel corso di un convegno svoltosi in una città dell’Italia settentrionale. Proprio lì, anche altri docenti presenti sono stati contagiati.

Appare dunque ancor più attuale e provvidenziale la misura adottata dal rettore della Mediterranea, Santo Marcello Zimbone, che ha disposto la sospensione di tutte le lezioni e gli esami universitari sino alla giornata dell’otto marzo prossimo, con contestuale disinfestazione di tutti i locali della Cittadella universitari.

A confermare in via ufficiale il caso di coronavirus all’interno dell’Ateneo reggino è una mail che il Direttore di Dipartimento di Agraria, Giuseppe Zimbalatti, ha inviato a tutti i colleghi, all’interno della quale vi è la richiesta a tutti i colleghi che hanno avuto contatti con il docente interessato nei giorni successivi al 19 febbraio, di comunicarlo tempestivamente al proprio medico di famiglia, affinché si proceda alla profilassi prevista in questi casi. Tutti coloro i quali sono interessati, quindi, sono stati già debitamente informati.

Da quel che si apprende, pare che il docente affetto da coronavirus, una volta rientrato dal convegno, abbia fatto una fugace apparizione all’interno della Facoltà d’Agraria. I contatti che lo stesso ha avuto, dunque, sono stati molto limitati e le misure messe in campo della Mediterranea appaiono idonee a scongiurare una possibile diffusione del coronavirus all’interno dell’Ateneo.

I precedenti

Da diverse settimane, a Reggio Calabria, si sono registrati casi sospetti di Coronavirus che, per fortuna, hanno dato esito negativo. Dalla paziente di Campo Calabro ritornata dal Nord e il cui tampone ha escluso qualsiasi contagio, per giungere alla donna di 50 anni di Fossato Jonico, anch’ella risultata negativa al tampone di rito. Senza dimenticare la quarantena volontaria cui si sono sottoposti i cittadini cinesi giunti al Porto di Gioia Tauro e un insegnante di Grotteria, nonché la chiusura di qualche istituto per situazioni a rischio.

Una vera e propria psicosi quella diffusasi in provincia di Reggio Calabria, sebbene i medici e il personale tutto del Gom abbiano dato prova di saper gestire correttamente le emergenze. Nei giorni immediatamente successivi alle prime fasi dell’emergenza, anche i supermercati sono stati presi d’assalto con generi di prima necessità come acqua e pasta che hanno scarseggiato per qualche giorno. Un allarme ingiustificato, considerato che in riva allo Stretto non si è registrato nessun caso conclamato di Coronavirus.

In Calabria, al momento, solo l’uomo di Cetraro è risultato positivo al tampone, ma a quanto pare non vi sono stati altri contagi. Almeno per il momento. Rimangono le misure indicate dalla Regione e che devono essere rispettate.

Le indicazioni del Ministero

Come sempre ricordiamo ai nostri lettori quelle che sono le linee guida indicate dal ministero della Salute e tutte le regole principali da seguire per ridurre al minimo i rischi del contagio. Fenomeno, questo, che, negli ultimi giorni, appare per fortuna in rallentamento rispetto alla scorsa settimana. L’Italia, del resto, è uno dei Paesi più colpiti da Coronavirus rispetto al resto d’Europa. Sul punto ricordiamo che un medico reggino ha indicato il clima freddo come possibile condizione di maggiore diffusione del virus, sottoponendo questa sua ipotesi alla comunità scientifica.

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