Renato Briseno uccise e bruciò la fidanzata Veronica De Nitto. E’ ancora libero

I fratelli della vittima chiedono a Giorgia Meloni di intervenire sugli Usa e sul Messico, dove l'assassino si è rifugiato, per assicuralo alla giustizia

Redazione
Renato Briseno uccise e bruciò la fidanzata Veronica De Nitto. E’ ancora libero

Renato Briseno uccise e bruciò la fidanzata Veronica De Nitto. E’ ancora libero. I fratelli della vittima chiedono a Giorgia Meloni di intervenire sugli Usa e sul Messico, dove l’assassino si è rifugiato, per assicuralo alla giustizia.

A tre anni e mezzo dalla tragica scomparsa di Veronica De Nitto, la giustizia sembra ancora un miraggio. Originaria dell’Italia, Veronica è stata brutalmente uccisa (sgozzata) il 15 gennaio 2021 nel suo appartamento di Daly City, nei pressi di San Francisco, dal suo partner Renato Yedra Briseno, tuttora latitante.

Dante e Hillary, fratelli della vittima, implorano il governo italiano di non lasciare che il caso si dissolva nell’oblio: «Non lasciate che il femminicidio di Veronica venga dimenticato».

La sollecitazione al Governo italiano

Con il supporto legale dell’avvocato Virginia Dascanio di Milano, i fratelli sollecitano il governo italiano a esercitare pressione sugli Stati Uniti e sul Messico, paese in cui l’assassino ha cercato rifugio, affinché sia finalmente portato davanti alla giustizia.

«È inconcepibile che dopo quattro anni le autorità non riescano a individuare il colpevole e avviare il processo», affermano i familiari di Veronica.

«Nostra sorella è stata vittima non solo di un amore malato, ma anche dell’indifferenza istituzionale». Veronica si era trasferita negli Stati Uniti nel 2014 per unirsi alla sorella Hillary e aveva incontrato il suo compagno nel luogo di lavoro, una macelleria.

La sera del delitto, Veronica aveva deciso di incontrare l’uomo per porre fine alla loro relazione turbolenta. Quella notte, lui l’ha uccisa, ha incendiato l’appartamento e si è dileguato verso il Messico.

«È incomprensibile che il governo statunitense non sia riuscito a tracciare i movimenti di Yedra Briseno», sostiene l’avvocato Dascanio, che segue il caso da due anni.

«Dopo quattro anni senza giustizia, chiediamo al governo italiano di intervenire: l’assenza di verità aggrava ulteriormente un dolore insopportabile».

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