Report Iss-Ministero: boom di persone in terapia intensiva

Redazione
Report Iss-Ministero: boom di persone in terapia intensiva

Report Iss-Ministero: boom di persone in terapia intensiva. Continuano a crescere i casi di contagio da coronavirus in Italia e con loro aumentano anche le persone ricoverate e quelle costrette alla terapia intensiva.

È quanto emerge dall’ultimo report di monitoraggio settimanale del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità, riferito al periodo 14-20 settembre.

“Il virus oggi circola in tutto il paese. Si conferma un aumento nei nuovi casi segnalati in Italia per la ottava settimana consecutiva. Con una incidenza cumulativa negli ultimi 14 giorni di 31.4 per 100mila abitanti mentre era a 29,4 per 100.000 abitanti nei primi 13 giorni di settembre”.

Si legge nel rapporto  che dà conto dell’impennata di ricoveri in terapia intensiva che fanno segnare in alcune aree del Paese punte di incremento fino al 10%.

“Virus contratto quasi sempre  sul territorio nazionale”

“Si rileva una trasmissione locale del virus, diffusa su tutto il territorio nazionale, che provoca focolai anche di dimensioni rilevanti soprattutto nell’ambito domiciliare” scrivono i tecnici.

L’aumento nel numero di casi diagnosticati però “non può essere attribuito unicamente ad un aumento di casi importati (da stato estero e/o da altra Regione) o ad un aumento nella attività di screening” segnala il report.

La maggior parte dei casi segnalati (84,2%), infatti “continua ad essere contratta sul territorio nazionale, con una lieve diminuzione dei casi importati da stato estero e anche dei casi importati da altra Regione”.

Il 27,6% dei nuovi casi diagnosticati in tutto il Paese è stato identificato tramite attività di screening, mentre il 35,8% nell’ambito di attività di contact tracing.

I rimanenti casi sono stati identificati in quanto sintomatici (31,4%) o non è riportata la ragione dell’accertamento diagnostico (5,2%)”.

Scoperti 832 nuovi foclai di contagio da coronavirus

Nella settimana considerata sono stati riportati complessivamente 2.868 focolai attivi in Italia, di cui 832 nuovi, entrambi in aumento per la ottava settimana consecutiva.

Focolai di contagio da coronavirus si sono verificati nella quasi totalità delle province (102/107) ma il 28,7% dei nuovi casi non è  associato a catene di trasmissione note.

La maggior parte dei focolai continua a verificarsi in ambito domiciliare/familiare (76,1% di tutti i focolai attivi), con un lieve aumento dei focolai associati ad attività ricreative (6,3%) e all’ambito lavorativo (5,6%).

“Mentre nelle ultime tre settimane si era osservato un incremento della età mediana dei casi notificati, questa settimana l’età mediana è stabile a 41 anni”. Osserva il report Iss-Ministero della Salute.

Indice trasmissibilità Rt Italia a 0.95

Per quanto riguarda l’Rt dell’Italia nel periodo 3-16 settembre è pari a 0,95 quindi sotto la soglia limite di 1 ma è calcato solo sui casi sintomatici.

“L’Rt calcolato sui casi sintomatici, pur rimanendo l’indicatore più affidabile a livello regionale e confrontabile nel tempo per il monitoraggio della trasmissibilità. Potrebbe sottostimare leggermente la reale trasmissione del virus a livello nazionale”.

Spiegano infatti gli esperti ricordando inoltre che

“Non è possibile valutare, al momento, l’impatto che l’apertura delle scuole in Italia avrà sull’andamento dell’epidemia. Si ritiene che questo aspetto sarà valutabile a partire dalle prossime 2-3 settimane”

“Mantenere comportamenti prudenti ed evitare assembramenti”

Alla luce di questi dati ma anche della La situazione dei Paesi vicino “che è abbastanza preoccupante”. “Sono necessari comportamenti prudenti, evitare assembramenti e mantenere il distanziamento fisico”

Ha ricordato Giovanni Rezza, direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute, aggiungendo che. “E’ sempre opportuno utilizzare le mascherine in luogo pubblico e un lavaggio frequente delle mani”.

Proprio “Il mantenimento di misure rigorose permette oggi di avere un impatto più contenuto sulla salute. Della popolazione e sul sistema sanitario rispetto ad altri paesi europei”

Aggiungono gli esperti nel report , ricordando però che

“Questo non deve portare a sottovalutare il rischio che sarebbe generato dall’autorizzazione di eventi ed iniziative di aggregazione in luoghi pubblici. E dei comportamenti individuali anche legati a momenti di aggregazione estemporanei”. Fonte Fanpage

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