Rete Sociale Attiva e la rete ospedaliera in Sicilia

Redazione
Rete Sociale Attiva e la rete ospedaliera in Sicilia

Rete Sociale Attiva e la rete ospedaliera in Sicilia. Negli ultimi decenni la Politica ed i media nazionali hanno inondato i siciliani di informazioni sulla bontà, necessità ed improrogabilità della riforma della rete ospedaliera in Sicilia.

I Governi Nazionali e Regionali che si sono susseguiti in questi ultimi decenni hanno proposto varie riforme e riforme delle riforme.

Sempre con l’obiettivo ufficiale di razionalizzare la rete ospedaliera contenendone i costi e migliorando i servizi a favore dei cittadini.

Ci hanno spiegato che i costi nella sanità erano diventati proibitivi e che la strutture sanitarie erano pozzi senza fondo.

Forti di questi dati, hanno iniziato per prima cosa a cambiare il nome delle strutture ospedaliere trasformandole tutte in “Aziende” ospedaliere.

Le aziende ospedaliere

Insomma, da strutture sanitarie e presidi ubicati in tutti i territori della Sicilia ad aziende che hanno solo il compito di far quadrare i conti ed i bilanci come principio base.

Senza crearsi alcuno scrupolo se la cura e la prevenzione per la salute dei cittadini passasse in secondo piano.

Aziende che debbono produrre utili e non perdite, come se la salute deve essere un’impresa in grado di produrre risultati economici e non guarigioni.

Nessuno mette in dubbio che il Sistema Sanitario Nazionale e quindi anche quello siciliano, dovevano essere riformati e rimodulati.

Ma certamente questa volontà non deve mai andare contro la salute e la sicurezza sanitaria dei siciliani.

Bene ha fatto l’attuale Governo Regionale con il suo Assessore alla Salute Ruggero Razza, che ha accorpato vari reparti eliminando una inutile pletora di Dirigenti Medici, c.d. Primari.

Ma questa azione di razionalizzazione secondo Rete Sociale Attiva non dovrà mai estendersi fino alla chiusura degli Ospedali presenti nella nostra isola.

Il diritto alla salute, sancito anche dalla Costituzione Italiana, ci impone di chiedere all’Assessore Ruggero Razza a imporre il mantenimento di tutte le strutture ospedaliere senza eliminarne o depotenziarne nessuna.

Ospedali come quello di Castelvetrano, che è punto di riferimento dell’intera Valle del Belice, sono da potenziati e non ridimenzionare.

Rete Ospedaliera

Dare vita ad una rete ospedaliera, nella Regione, con appena 57 ospedali, è un assurdo sanitario.

Quindi la Sicilia, secondo il D.M. 70/2015, può disporre di solo 7 Aziende Ospedaliere DEA di II livello con modelli organizzativi ed operativi di maggiore specializzazione.

Scelta organizzativa che secondo il nostro modesto parere disattende totalmente l’obiettivo primario di curare e possibilmente guarire i siciliani.

Ricordiamoci che interi territori sono di fatto tagliati fuori dalla possibilità di poter raggiungere tempestivamente l’ospedale più vicino attrezzato per le loro necessità.

Rete Sociale Attiva invita, quindi, l’Assessore Ruggero Razza a rivedere la distribuzione sul territorio regionale della rete ospedaliera avendo riferimento solo salute e benessere dei Siciliani.

R.S.A. SICILIA
Andrea Monteleone

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