Riccardo Zappone, fermato con il taser per una rissa, muore poco dopo

Secondo gli agenti della polizia l'uomo, già noto alle forze dell'ordine, aveva opposto resistenza

Redazione
Riccardo Zappone, fermato con il taser per una rissa, muore poco dopo

Riccardo Zappone, fermato con il taser per una rissa, muore poco dopo. Secondo gli agenti della polizia l’uomo, già noto alle forze dell’ordine, aveva opposto resistenza.

Diversi sono i casi di decessi avvenuti in Italia in seguito all’uso del taser durante arresti da parte delle forze dell’ordine. E’ quello che è successo a Riccardo Zappone, un trentenne di Pescara con precedenti, che è morto poco dopo essere stato raggiunto dalla scarica del taser durante un arresto per una rissa.

L’autopsia dovrà chiarire le cause del decesso, mentre la Procura definisce l’uso del taser “necessario” e al momento non è stata accertata una correlazione diretta tra la scarica elettrica e l’arresto cardiaco.

Gli altri casi

Il taser, introdotto ufficialmente in Italia nel 2022, è adottato da diverse forze di polizia e in alcuni casi dalla polizia locale. Vengono inoltre citati altri due episodi simili: nel luglio 2024 a Bolzano un uomo di 42 anni è morto dopo l’uso del taser da parte dei carabinieri, e nell’agosto 2023 un 35enne con problemi psichiatrici è deceduto a San Giovanni Teatino dopo essere stato colpito dal taser nel tentativo di fermarlo.

In entrambi i casi, le autopsie non hanno evidenziato prove macroscopiche che collegassero direttamente la morte all’uso del dispositivo.

Questi eventi evidenziano la complessità e la delicatezza dell’impiego del taser da parte delle forze dell’ordine, con indagini in corso per accertare le cause e le responsabilità.

Nonostante l’uso del taser sia considerato uno strumento di controllo necessario in alcune situazioni, i casi di decesso sollevano interrogativi sulla sicurezza e le modalità di impiego di questo dispositivo durante gli arresti.

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