Ricetta elettronica è definitiva, per pazienti cronici valida 12 mesi

Redazione
Ricetta elettronica è definitiva, per pazienti cronici valida 12 mesi

Ricetta elettronica è definitiva, per pazienti cronici valida 12 mesi. Il Consiglio dei ministri oggi ha approvato un disegno di legge delega che andrà al Parlamento. Nel testo, tra le varie misure di semplificazione su diversi ambiti – turismo, pubblica amministrazione, anche la prevenzione incendi – c’è una norma sulla ricetta elettronica dei medici, che diventa permanente.

Finora, infatti, quella della ricetta elettronica era una sperimentazione che era prorogata ogni anno, come accaduto anche per il 2023. Quando questo disegno di legge sarà approvato, però, diventerà ufficialmente definitiva.

Palazzo Chigi ha comunicato che nel ddl delega ci sono misure “per rendere permanente la digitalizzazione delle ricette mediche, sia quando i farmaci prescritti sono a carico del Servizio sanitario nazionale sia quando non lo sono”.

Il commento del ministro Schillaci

Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha commentato con soddisfazione la decisione: “Abbiamo reso strutturale la ricetta elettronica, sia quella rossa che quella bianca, molto apprezzata da cittadini e medici.

Abbiamo ritenuto che fosse giusto porre fine alla sperimentazione e alle proroghe per semplificare il lavoro dei medici di famiglia e la vita dei cittadini che non dovranno recarsi negli studi medici ma potranno ricevere la ricetta tramite mail o altri canali sul proprio cellulare“.

Pazienti cronici

Oltre a questa misura, il ddl contiene anche altre novità, in particolare per i pazienti cronici che quindi hanno bisogno degli stessi farmaci per un lungo periodo. Per loro, la ricetta elettronica avrà validità per 12 mesi.

E varrà ogni volta per fare ‘scorta’ per 30 giorni secondo il dosaggio indicato dal medico. In questo modo le procedure dovrebbero essere semplificate rispetto alla situazione attuale.

Un malato cronico ha bisogno periodicamente di assumere lo stesso farmaco“, ha spiegato Schillaci. “Grazie a questa norma i pazienti, o chi si prende cura di loro in caso di non autosufficienza, hanno il doppio vantaggio di non dover andare ripetutamente dal medico per ritirare la ricetta e ripetutamente in farmacia per ritirare i farmaci“.

Come sottolineato dal ministro, “molti pazienti cronici sono persone anziane, spesso affette da più di una patologia cronica, non autosufficienti o che hanno difficoltà a spostarsi”. In più la semplificazione dovrebbe aiutare anche “i medici di famiglia, per i quali si alleggerisce il carico di lavoro amministrativo a vantaggio della cura dei pazienti”.

Carenza medicinali

Infine, il ddl prevede anche un intervento per evitare le carenze di medicinali. Una situazione che in Italia ha tenuto banco nei primi mesi del 2023. Con la nuova norma, le comunicazioni in caso di carenza e il successivo approvvigionamento dovrebbero essere più rapidi.

Infatti, le aziende farmaceutiche dovranno comunicare all’Aifa l’interruzione temporanea o definitiva della messa in commercio di un farmaco riferendosi alle singole confezioni dei medicinali, e avranno due mesi di tempo per farlo invece di quattro. Questo dovrebbe anche permettere ai medici di regolarsi in tempo per quanto riguarda i farmaci da prescrivere.

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