Riforma tassazione diretta e indiretta. Ecco le novità

Redazione
Riforma tassazione diretta e indiretta. Ecco le novità
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Riforma tassazione diretta e indiretta. Ecco le novità. Bozza Pnr: Riforma tassazione diretta e indiretta. No condoni: riducono efficacia riscossione. Secondo il documento, tre i “pilastri” del Piano di riforma per settembre: “Modernizzazione, transizione ecologica, inclusione sociale e territoriale e parità di genere”. Fisco “equo, semplice e trasparente, che riduca pressione su ceti medi e famiglie con figli”. Gualtieri in premessa: “Fare presto per evitare depressione economica”. Scuola: “Stop classi pollaio”. Sette miliardi in più a istruzione e ricerca

Il governo

Il governo è intervenuto in questi mesi per “contrastare i devastanti effetti economici dell’epidemia Covid-19” e ora “non vi è tempo da perdere” per evitare “una fase di depressione economica”. Lo scrive il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, in premessa al Pnr, secondo quanto si legge nella bozza che l’Ansa è in grado di anticipare e che dovrebbe arrivare sul tavolo del prossimo Consiglio dei ministri.

Il documento

Il documento indica le linee del Piano di Riforma che l’Italia metterà a punto per settembre basato su tre pilastri, dei quali lo stesso Gualtieri aveva tratteggiato i contorni nella sua ultima audizione in commissione alla Camera, sulla partecipazione dell’Italia all’Europa. Ecco dunque i cardini: “Modernizzazione del Paese, transizione ecologica e inclusione sociale e territoriale e parità di genere”. Le “notevoli risorse che l’Unione Europea ha messo in campo – scrive ancora Gualtieri – devono essere utilizzate al meglio”. “Bisogna fornire alle famiglie e alle imprese – scrive il ministro dell’Economia – tutto il sostegno necessario per una ripartenza sostenibile nel tempo e da un punto di vista sociale e ambientale, sospingendo gli investimenti produttivi e attuando riforme da lungo tempo attese”.

Riforma del fisco

Accanto a una “una politica di bilancio sostenibile”, “si deve attuare una decisa azione dal lato della tassazione: il sistema fiscale italiano è connotato da un’elevata pressione fiscale oltre che da una tassazione più accentuata sul lavoro rispetto ai consumi”. E’ la premessa a un’azione di “alleggerimento della pressione fiscale”, si legge ancora nella bozza, “una delle componenti più importanti del programma di Governo”. Dopo il taglio del cuneo partito da luglio, il governo sta lavorando a “una riforma complessiva della tassazione diretta e indiretta” per “disegnare un fisco equo, semplice e trasparente per i cittadini, che riduca in particolare la pressione fiscale sui ceti medi e le famiglie con figli e acceleri la transizione del sistema economico verso una maggiore sostenibilità ambientale e sociale”.

Scuola, stop classi ‘pollaio’ e banda larga

All’indomani dell’emergenza pandemica, il Pnr dedica una promessa al settore della scuola: entro due anni tutte le scuole statali superiori e medie dell’intero territorio nazionale “saranno connesse con collegamenti in fibra ottica a 1 Gbps, necessari per l’adozione di forme sistemiche di teledidattica”. Lo stesso è previsto per le scuole primarie e quelle dell’infanzia nelle aree bianche, dove la connessione veloce arriva a condizioni non competitive per gli operatori. “La connettività – viene sottolineato – sarà gratuita per 5 anni e sarà inclusa la manutenzione delle reti”. Per questi capitoli le risorse a disposizione vengono indicate in aumento da 200 a 400 milioni di euro.

Sempre in riferimento al sistema scolastico e alla ‘lezione’ appresa dalla pandemia, il documento recita che “appare ineludibile una revisione dei criteri di numerosità delle classi previsti dal Dpr 81/2009, per garantire stabilmente un migliore equilibrio tra le esigenze didattiche e di organizzazione del personale, anche al fine di evitare il fenomeno delle cosiddette ‘classi pollaio'”. Ciò consentirebbe anche, si sottolinea, “di liberare risorse in grado di permettere alle istituzioni scolastiche un pieno e adeguato utilizzo, attraverso gli strumenti della flessibilità (scomposizione delle classi in gruppi di livello, recupero degli apprendimenti, individualizzazione e personalizzazione attraverso il curriculum delle studente) dell’organico dell’autonomia”. Il tutto, precisa il documento, con l’intento di “valorizzare lidentità dello studente, le diverse abitudini e le sue molteplici potenzialità e capacità”.

Il rilancio

Per il rilancio post-Covid “si punterà ad incrementare la spesa pubblica per la ricerca e per l’istruzione, in special modo terziaria, in misura pari complessivamente a 0,4 punti percentuali di Pil nei prossimi tre anni”, circa 7 miliardi, si dettaglia ancora tra gli obiettivi del Programma di Ripresa e Resilienza (Recovery Plan) da presentare alla Commissione Europea. “Parte della maggiore spesa sarà destinata al finanziamento di progetti di ricerca che perseguano obiettivi di sostenibilità ambientale e digitalizzazione e che contestualmente abbiano un rilevante effetto sull’incremento della produttività”.

Contrasto all’evasione

“Il contrasto all’evasione fiscale, la revisione delle imposte ambientali e l’abolizione dei sussidi ambientalmente dannosi (Sad), unitamente a una riforma del sistema fiscale improntata all’efficienza, all’equità e alla progressività, nonché ad una revisione e riqualificazione della spesa pubblica, saranno i pilastri della strategia di miglioramento dei saldi di bilancio e di riduzione del rapporto debito/pil nel prossimo decennio” scrive Gualtieri in premessa. Recentemente era stato il numero uno delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, a spiegare come fosse un obiettivo raggiungibile il dimezzamento dell’evasione in un’ottica quinquennale, sfruttando gli strumenti tecnologici ormai a disposizione del Fisco. Scrive ora Gualtieri: “Tanto maggiore sarà la credibilità della strategia di della crescita potenziale e di miglioramento strutturale del bilancio, tanto minore sarà il livello dei rendimenti sui titoli di Stato e lo sforzo complessivo che il Paese dovrà sostenere nel corso degli anni”.

No condoni

La “riduzione del tax gap” è “obiettivo prioritario”. Che sarà perseguito con “il miglioramento della qualità dei controlli”. Anche per “impedire che i contribuenti fruiscano indebitamente” agli aiuti anti-Covid”. Con il rafforzamento “dell’efficacia della riscossione” e la spinta alla “compliance volontaria”. Ma “è confermata la determinazione a non prevedere nuovi condoni. Che, generando aspettative circa la loro reiterazione, riducono l’efficacia della riscossione delle imposte”, si legge ancora nella bozza del Piano di riforma.

Semplificare per crescere

“Il Governo – ricorda ancora Gualtieri – è al lavoro su un quarto provvedimento in materia economica. Volto a semplificare le procedure amministrative e la pianificazione e autorizzazione dei lavori pubblici. La finalità principale sarà quella di rimuovere gli ostacoli. Come ad esempio quelli che negli ultimi anni hanno rallentato non solo gli appalti e gli investimenti pubblici, ma anche, più in generale, la crescita dell’economia”. Il riferimento è al dl Semplificazioni, che ha incontrato numerosi scogli ma dovrebbe nell’arco della prossima settimana approdare in cdm.

Salario minimo

Il governo ritenta la carta del salario minimo. La bozza del Pnr prevede, l’istituzione di un salario minimo. Questo si considera quale strumento di sostegno del potere d’acquisto dei salari. Vettore di protezione e rafforzamento della contrattazione collettiva nazionale nei settori più deboli e a basso tasso di sindacalizzazione nei quali strutturalmente non opera la contrattazione di secondo livello”.

Famiglia: sostegno all’educazione dei figli, congedi parentali, lavoro femminile

“Nell’ambito del Family Act, verrà reso operativo il ‘Fondo assegno universale e servizi alla famiglia’. E’ stato appositamente introdotto nella Legge di Bilancio per il 2020. Come base di partenza per strutturare politiche a sostegno economico delle famiglie. Attraverso l’istituzione di un assegno universale per i figli e il sostegno all’educazione degli stessi. Nonché a riorganizzare la normativa sui congedi parentali, la promozione del lavoro femminile e dell’autonomia dei giovani”. “Le misure di sostegno alle famiglie non si configurano esclusivamente come ulteriori misure di contrasto alla povertà, dirette alle categorie meno abbienti. Bensì come aiuti indispensabili per tutte le famiglie con figli, a prescindere dall’occupazione dei genitori. Un contributo economico che lo Stato offrirà alle famiglie per ogni figlio a carico, dalla nascita all’età adulta”.

Potenziamento dei Centri per l’impiego

Il potenziamento “per dare attuazione alla fase due del decreto con cui il governo ha istituito il Rdc e realizzare l’inclusione attiva di quanti hanno avuto accesso all’assegno” si spiega in bozza. Molti sono i punti critici sulla rete dei Centri, che è rimasta sospesa con un progetto di riforma mai attuato. “L’attuazione del piano straordinario di potenziamento dei centri per l’impiego e delle politiche attive del lavoro (Cpi), costituisce una priorità politica del Programma di Governo.

Si sostanzia in un piano di investimenti per la riqualificazione della rete di servizi per il lavoro e dei servizi sociali. Si apre, infatti, la seconda fase di investimento in politiche attive prevista dal decreto che istituisce il RdC. Per realizzare l’obiettivo più volte condiviso dall’Unione Europea di inclusione attiva e benessere collettivo. In linea con il pilastro europeo dei diritti sociali”. Proseguirà, inoltre, si legge sempre nel Pnr, la “sperimentazione avviata sull’assegno individuale di ricollocazione. Come misura di politica attiva del lavoro erogata sul territorio tramite la rete pubblica-privata dei servizi per il lavoro”. Fonte Repubblica.it

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