Rita Rusic nuda, sotto il cappotto niente. Fan impazziti

Redazione
Rita Rusic nuda, sotto il cappotto niente. Fan impazziti

Rita Rusic nuda, sotto il cappotto niente. Fan impazziti. Rita Rusic fa esplodere, così, Instagram postando un mini video super sexy in cui lei, 60 anni compiuti, sfoggia una fisico pazzesco rimanendo nuda.

La Rita Rusic ammicca davanti allo specchio indossando solo un lungo cappotto bianco. Per il resto è completamente nuda. Ovviamente il post ha fatto il pieno di like e commenti dei propri followers.

C’è chi la definisce una bomba sexy e chi semplicemente scrive “vabbè, così è da manicomio”. In effetti l’ex moglie di Cecchi Gori dimostra un fisico invidiabile. Soprattutto, per una donna di sessanta anni.

Rita Rusic nuda, poi va in Tv…

Ieri sera Rita Rusic è stata ospite di “Ti sento”, il programma condotto da Pierluigi Diaco, su Rai2, e ha raccontato la sua infanzia nei campi profughi, dove lei e la sua famiglia, di origine istriana, vissero appena giunti in Italia.

Erano venuti con il miraggio di un futuro diverso. «Il campo profughi è un luogo circondato da dei pali di legno, filo spinato e con delle guardie. E non sei libero di uscire e di entrare quando vuoi.

Puoi uscire solo se vai al lavoro o con i genitori. Eravamo il mio papà, la mia mamma, mia sorella ed io… Ci sono tutte case lunghe…». Una descrizione che ricorda in parte la condizione dei campi di sterminio.

Il racconto in tv da Diaco di Rita Rusic è stato molto emozionante, poi ha aggiunto: «Praticamente ogni famiglia ha una piccola stanza dove c’è tutto. C’è un tavolo dove puoi cucinare qualcosa.

Poi, ci sono i letti a castello, dove dormono sia la mamma e il papà che i figli. Nel corridoio, inoltre, nel mezzo di questa casa lunga lunga ci sono dei bagni dove tutti vanno. In completa promiscuità senza un briciolo di privacy.

C’era una violenza molto forte perché tutti noi profughi che eravamo lì, dovevamo sopravvivere… Quindi c’erano delle ragazze sole che si prostituivano,… c’erano dei padri che facevano prostituire la moglie.

Quindi litigate, botte, bambini picchiati. C’era molta violenza… E poi ogni tanto di notte sentivi la polizia, sentivi dei rumori e poi la mattina vedevi la porta spalancata e non vedevi più le persone. Perché erano state portate via, rimandate nei paesi d’origine».

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