Roma: operaio 60enne morto schiacciato da una trivella in via Veneto

Redazione
Roma: operaio 60enne morto schiacciato da una trivella in via Veneto
Repertorio

Roma: operaio 60enne morto schiacciato da una trivella in via Veneto. Ennesima morte sul lavoro. L’incidente mortale si è verificato questa mattina presto in via Ludovisi vicino via Veneto, a Roma.

Un operaio è morto schiacciato da un macchinario nel cantiere di un palazzo in via Ludovisi, vicino Vittorio Veneto, a Roma, oggi lunedì 20 novembre. La vittima è V.T., sessant’anni.

L’allarme

A dare l’allarme sono i colleghi, che hanno chiamato il Numero Unico delle Emergenze 112 e chiesto l’intervento urgente di un’ambulanza per un uomo le cui condizioni di salute sembravano disperate.

Sul luogo dell’incidente mortale, arrivata la segnalazione, è giunto il personale sanitario, ma non si è potuto, purtroppo, fare nulla per salvargli la vita. I paramedici hanno tentato di rianimarlo, purtroppo senza esito.

Indagini in corso su dinamica e cause

Presenti sul luogo dell’incidente, l’Ispettorato del Lavoro e i carabinieri della stazione Roma via Vittorio Veneto e della compagnia Roma Centro, che hanno svolto gli accertamenti del caso, stanno ricostruendo la dinamica dell’accaduto e ascoltando alcune persone sui fatti.

Da verificare se l’operaio fosse messo nelle condizioni di lavorare in sicurezza, per capire se l’accaduto si sarebbe potuto evitare agendo diversamente e prendendo le giuste precauzioni o se si sia trattato di una tragedia imprevedibile.

“Morto schiacciato da una trivella. Così, secondo le prime ricostruzioni, avrebbe perso la vita un operaio in pieno centro a Roma, tra via Cadore e via Ludovisi, mentre scaricava il macchinario dal camion.

Ancora un edile con più di sessant’anni anni ha perso la vita. È la 69° vittima sul lavoro nel Lazio da gennaio 2023 – commenta Benedetto Truppa, Segretario Generale della Fillea Cgil di Roma e Lazio.

Una strage

Una strage che non si ferma nonostante gli avanzamenti normativi e i protocolli, perché a mancare sono gli investimenti per garantire la salute e la sicurezza di chi lavora.

Il nostro è un Paese in cui gli ispettori del lavoro, ridotti all’osso, in tanti casi devono usare la propria auto per fare i controlli, altrimenti non possono fare le ispezione.

Servono risorse per potenziare le attività ispettive e preventive ed anche la formazione, il Governo invece è intenzionato a ridurre le ore di formazione per gli edili e rende più difficile andare in pensione, costringendo a far continuare a lavorare proprio chi con più frequenza resta infortunato. Così l’obiettivo zero infortuni sul lavoro si allontana sempre più”.

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