Rosario Gisana, vescovo di Piazza Armerina indagato per aver coperto un prete pedofilo

L'accusa della Procura della repubblica di Enna è di falsa testimonianza. Avrebbe coperto don Giuseppe Rugolo condannato per abusi sessuali su minori

Redazione
Rosario Gisana, vescovo di Piazza Armerina indagato per aver coperto un prete pedofilo

Rosario Gisana, vescovo di Piazza Armerina indagato per aver coperto un prete pedofilo. L’accusa della Procura della Repubblica di Enna è di falsa testimonianza. Avrebbe coperto don Giuseppe Rugolo condannato per abusi sessuali su minori.

Il vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana, e il suo vicario generale, Vincenzo Murgano, attualmente parroco della chiesa principale della città, sono sotto indagine da parte della Procura di Enna per presunta falsa testimonianza, accusati di aver coperto il comportamento di un prete implicato in un crimine.

Sacerdote condannato

Il caso si collega al processo contro Giuseppe Rugolo, il sacerdote condannato a 4 anni e 6 mesi per violenza sessuale. La parte civile, insoddisfatta del verdetto, ha presentato un’ulteriore denuncia che ha spinto i pubblici ministeri a voler esaminare più a fondo la questione.

“Con le numerose falsità emerse durante le indagini e in aula, mi aspettavo che il tribunale agisse autonomamente inviando gli atti alla Procura. Tuttavia, leggo che la Procura sta procedendo d’ufficio”, ha dichiarato il giovane che aveva denunciato Rugolo, il quale aveva ricevuto un’offerta di 25 mila euro dal vescovo per mantenere il silenzio.

Negli atti della sentenza di Rugolo, pubblicati a luglio, la corte critica l’atteggiamento del vescovo definendolo un tentativo di facilitare l’attività predatoria di un prelato già segnalato.

Inoltre, i giudici hanno rilevato che il vescovo avrebbe autorizzato Rugolo a operare all’interno della chiesa Madre come figura di spicco dell’associazione 360, permettendogli di avvicinare giovani adolescenti con il completo supporto della diocesi.

In una conversazione intercettata tra il vescovo e Rugolo, Gisana avrebbe ammesso di aver coperto la vicenda. Entrambi hanno ora ricevuto la notifica del termine delle indagini e hanno trenta giorni per richiedere un interrogatorio.

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