Sacerdote annuncia ai fedeli: Mi sono innamorato, lascio la Chiesa

Redazione
Sacerdote annuncia ai fedeli: Mi sono innamorato, lascio la Chiesa

Sacerdote annuncia ai fedeli: Mi sono innamorato, lascio la Chiesa. Non se lo aspettavano proprio i fedeli il colpo di scena in provincia di Perugia: don Riccardo Ceccobelli, parroco dell’Unità parrocchiale di San Felice di Massa Martana, ha deciso di dismettere gli abiti talari dopo essersi innamorato di una donna.

Ad annunciarlo ieri mattina a messa è il vescovo in prima persona, monsignor Gualtieri Sigismondi. Riccardo Ceccobelli, 42 anni e sacerdote da nove, ha chiesto al Papa la dispensa dal celibato sacerdotale e quindi la riduzione allo stato laicale.

“La ragione della mia presenza in mezzo a voi, oggi – ha detto monsignor Sigismondi ai fedeli -, è quella di dirvi ‘a viso aperto’ che don Riccardo Ceccobelli ha manifestato il desiderio di domandare al Santo Padre la grazia della dispensa dagli obblighi del celibato.

Perciò ha chiesto di essere dimesso dallo stato clericale e dispensato dagli oneri connessi alla Sacra Ordinazione. Pertanto, in via cautelare, è sospeso dalla guida dell’Unità pastorale di ‘San Felice’ in Massa Martana.

Le motivazioni

Le motivazioni della sua scelta sarà lui stesso, se vorrà, a presentarle”. Poco dopo è lo stesso Don Riccardo a prendere la parola e a spiegare le ragioni della sua scelta radicale e sicuramente non facile dopo nove anni di sacerdozio.

“Amo e rispetto la Chiesa. Non posso non continuare ad essere coerente, trasparente e corretto con essa come finora sono sempre stato. Il mio cuore è innamorato seppure non abbia mai avuto modo di trasgredire le promesse che ho fatto.

Voglio provare a vivere quest’amore senza sublimarlo, senza allontanarlo”. Dopo essersi congedato don Riccardo ha ribadito la sua volontà di rimettersi totalmente al giudizio della Chiesa, ringraziando tutti coloro che negli ultimi sei anni trascorsi in Umbria hanno collaborato con lui nelle attività parrocchiali.

E ora si è scatenata la caccia a scoprire di chi si tratti, di chi sia riuscita a catturare le attenzioni e il cuore di un prete; tanto da fargli smettere l’abito talare e rinunciare alla promessa di obbedienza fatta durante l’ordinazione sacerdotale.

Si tratta, per tornare al prete, di una «riduzione allo stato laicale». Il prete, cioè, non ha più gli obblighi giuridici che derivano dal suo stato clericale. Restano sempre tutti i doveri di ogni battezzato. Nulla, però, potrà mai annullare quel sigillo sacerdotale ricevuto.

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