Salta in aria fabbrica di fuochi d’artificio: 1 morto

Redazione
Salta in aria fabbrica di fuochi d’artificio: 1 morto
Antonio Vaccalluzzo

Salta in aria fabbrica di fuochi d’artificio: 1 morto. Questa mattina 13 settembre intorno alle 7,30, un’improvvisa esplosione ha svegliato la comunità di Belpasso, in provincia di Catania.

L’incidente è avvenuto all’interno della nota fabbrica di fuochi d’artificio di Vaccalluzzo. Secondo le prime notizie, c’è una vittima. Si tratterebbe del 62enne Antonino Vaccalluzzo, uno dei titolari della storica azienda siciliana che questa mattina si era recato al lavoro al mattino presto come faceva abitualmente.

Nonostante lo scoppio fragoroso, non si è sviluppato alcun incendio. Sul posto si sono portati vigili del fuoco e forze dell’ordine, che hanno avviato le indagini per ricostruire l’accaduto. A essere colpita è stata una parte della struttura, l’ingresso del deposito.

L’intervento dei soccorritori

Sul posto dell’esplosione si sono portate le forze dell’ordine, che hanno avvito le indagini per ricostruire l’accaduto e personale dei vigili del fuoco per i necessari accertamenti e la messa in sicurezza.

“L’incidente di stamattina alla Vaccalluzzo, in cui è deceduto uno dei proprietari della storica azienda etnea produttrice di fuochi pirotecnici, merita la massima attenzione perché ogni vittima del lavoro merita la massima attenzione.

Siamo purtroppo molto lontani, a Catania come altrove, dall’obiettivo #Zeromortisullavoro che la Uil con il suo leader nazionale Pierpaolo Bombardieri ha fissato come campagna della vita e priorità di ogni agenda sindacale, sociale e soprattutto politica“. Lo afferma la segretaria generale della Uil di Catania Enza Meli.

A magistratura e investigatori, prosegue, ci affidiamo ancora una volta perché facciano luce sull’accaduto. Noi intanto ribadiamo la richiesta di più prevenzione, più controlli, più formazione in ogni cantiere, in ogni fabbrica.

Abbiamo già urlato da piazza Bellini che i lavoratori possono giocare a Risiko, ma nessun risiko è possibile sulla loro pelle. Siamo pronti a nuove proteste. Dalle istituzioni politiche vogliamo fatti concreti perché questa strage silenziosa con numeri da guerra civile possa finalmente finire“.

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