Salute mentale nel rientro: ansia, stress, aspettative—i pericoli invisibili che molti ignorano
Settembre è il mese delle ripartenze: il ritorno alla quotidianità porta con sé non solo impegni, ma anche fragilità emotive. Come riconoscerle e affrontarle.
Settembre significa sveglia all’alba, traffico, zaini, meteo variabile… ma anche pressione psicologica, aspettative ingigantite, fatica emotiva. Per molti italiani il rientro dopo le vacanze o la pausa estiva non è solo un cambio di routine, ma l’inizio di una sfida silenziosa: ansia, stress, sensazione di non farcela. Un fenomeno che si collega al più ampio tema della salute mentale in Italia, sempre più al centro del dibattito pubblico.
Perché il rientro scatena ansia nascosta
Uno studio recente dell’azienda di psicologia online Unobravo rivela che circa il 35% degli italiani tra i 20-55 anni riportano sentimenti di ansia o pressione in questo periodo, dovuti a aspettative sociali, overload digitale e confronto continuo sui social media (fonte Sky TG24).
La ripresa delle attività scolastiche e lavorative espone le persone a ritmi più severi, scadenze e responsabilità accumulate. Aspettative (proprie e altrui) diventano livelli di stress, specie quando percepite come irraggiungibili. Un tema che richiama il problema più ampio del benessere psicologico sul lavoro, già trattato da Linserto.
Sintomi che ignoriamo ma che segnalano allarme
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Difficoltà a dormire o risvegli precoci con pensieri continui
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Ridotta concentrazione, senso di stanchezza costante
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Umore instabile: tristezza improvvisa, irritabilità, apatia
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Sintomi fisici: mal di testa, disturbi digestivi, dolori muscolari
Se appaiono nei giorni del rientro e persistono, non vanno sottovalutati. La sindrome da rientro o “post-vacation blues” viene descritta come una condizione reale da psicologi, non una diagnosi psichiatrica, ma può influire pesantemente sulla qualità della vita (Gruppo San Donato).
Chi è più a rischio: non solo i “fragili”
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Studenti e adolescenti: leggono la pressione scolastica come lotta costante, competizione, paura del giudizio. Lo testimonia il dato europeo basato su indagini OMS (Tecnica della Scuola).
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Genitori: il rientro porta anche carico mentale per chi deve organizzare la famiglia, conciliare lavoro e scuola. Il burnout genitoriale segnalato da ADNKronos è una realtà conclamata (ADNKronos).
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Chi ha già sofferto di disturbi d’ansia o depressione: la sensibilità emotiva è amplificata dal cambiamento di routine.
Strategie pratiche per non “crollare” al primo ostacolo
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Gradualità nella routine: alzarsi un po’ prima, introdurre progressivamente gli impegni, non sovraccaricarsi il primo giorno
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Limiti digitali: spegnere notifiche, ridurre il confronto social, ritagliarsi tempi offline
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Respirazione, movimento, natura: attività fisica quotidiana, passeggiate, tecniche di respirazione riducono lo stress
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Accettare l’aiuto professionale: parlare con uno psicologo se i sintomi sono intensi e persistenti. Non è debolezza, è cura
Guide e risorse ufficiali a cui rifarsi
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Il Ministero della Salute – sezione Salute Mentale spiega cosa sia la salute mentale, i fattori di rischio e le politiche attive
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Epicentro ISS: Oms, indicazioni per la salute mentale di bambini e adolescenti, guida utile per famiglie e insegnanti
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Manuale OMS per educatori: supporto al benessere mentale a scuola