Salvatore Ocone, il mostro di Paupisi, ammette gli omicidi
E' stato lui ad uccidere in casa moglie e figlio e a ferire in modo molto grave la figlia 16enne
Salvatore Ocone, il mostro di Paupisi, ammette gli omicidi. E’ stato lui ad uccidere in casa moglie e figlio e a ferire in modo molto grave la figlia 16enne.
Salvatore Ocone ha ammesso le accuse a suo carico riguardanti l’uccisione della moglie e del figlio di 15 anni, oltre al tentato omicidio della figlia di 16 anni, a Paupisi, in provincia di Benevento.
Durante l’interrogatorio svoltosi nella notte presso la caserma dei carabinieri di Campobasso, condotto dal procuratore Gianfranco Scarfò, Ocone ha confessato le sue responsabilità.
L’uomo era stato fermato nelle campagne di Ferrazzano e, al termine dell’interrogatorio durato circa un’ora e mezza, è stato trasferito nel carcere di Campobasso.
Le accuse: duplice omicidio aggravato, tentato omicidio e sequestro di persona
Le accuse formali nei suoi confronti includono duplice omicidio aggravato, tentato omicidio e sequestro di persona. Questo caso evidenzia un grave episodio di violenza familiare che ha portato a conseguenze tragiche per la vittima minore e la perdita delle vite di altri membri della famiglia.
Le autorità hanno agito tempestivamente per assicurare il sospettato alla giustizia e proseguire con le indagini necessarie. La confessione di Ocone conferma la sua responsabilità nei fatti contestati, mentre le indagini e il processo seguiranno il loro corso per accertare ulteriori dettagli e garantire giustizia.
Nel frattempo, ieri sera è arrivato a Paupisi, scortato dai carabinieri, il figlio maggiorenne che lavorava a Rimini, in Emilia Romagna.