Sassari: detenuto si impicca in cella nel carcere di Bancali
Si è ucciso con il laccio dei pantaloni, è la 27esima vittima dietro le sbarre dall'inizio dell'anno
Sassari: detenuto si impicca in cella nel carcere di Bancali. Si è ucciso con il laccio dei pantaloni, è la 27esima vittima dietro le sbarre dall’inizio dell’anno. Un detenuto di 52 anni si è ucciso nel carcere di Bancali a Sassari, diventando la 27esima vittima di suicidio in carcere quest’anno.
Questa tragica morte solleva interrogativi sulla sicurezza e sulle responsabilità delle istituzioni. Il Sindacato autonomo polizia penitenziaria lancia un appello per una riforma urgente, sottolineando la necessità di aumentare il personale sanitario nelle carceri sarde.
La drammatica morte del detenuto e la sfida dello Stato
La morte del detenuto nel carcere di Bancali a Sassari rappresenta una tragica sfida per lo Stato italiano. Il suicidio di un detenuto è una sconfitta per le istituzioni penitenziarie e per tutti coloro che lavorano in prima linea.
L’uomo si è impiccato al cancello della sua cella, utilizzando il laccio dei pantaloni, ed è stato scoperto dagli agenti penitenziari durante la conta mattutina. La sua morte evidenzia la necessità di affrontare con urgenza il problema dei suicidi nelle carceri, implementando misure preventive e garantendo un adeguato supporto psicologico e sanitario ai detenuti.
Le cause profonde del suicidio e le responsabilità delle istituzioni
Le cause profonde del suicidio e le responsabilità delle istituzioni devono essere attentamente analizzate per prevenire tragedie simili in futuro. Secondo il delegato nazionale per la Sardegna del Sappe, Antonio Cannas, il detenuto soffriva di problemi suicidari e questa informazione non può essere ignorata.
La carenza di operatori sanitari, psicologi e psichiatri nelle carceri sarde è stata identificata come un punto cruciale della questione. È necessario un intervento urgente da parte delle istituzioni per garantire un supporto adeguato a coloro che si trovano dietro le sbarre e che possono essere vulnerabili dal punto di vista psicologico.
L’appello del Sindacato autonomo polizia penitenziaria per una riforma urgente
Il Sindacato autonomo polizia penitenziaria ha lanciato un appello urgente per una riforma del sistema carcerario. Secondo il segretario regionale della sigla, Luca Fais, la recente morte del detenuto nel carcere di Bancali è solo l’ultimo tragico evento che mette in luce la necessità di interventi immediati.
Fais sostiene che il passaggio della sanità penitenziaria alle Regioni ha peggiorato la situazione, causando una carenza di operatori sanitari, psicologi e psichiatri nelle carceri sarde.
Il sindacato chiede concorsi regionali e assunzioni di personale sanitario dedicato esclusivamente alle carceri, avvertendo che, se le richieste verranno ignorate, porteranno il dissenso dei poliziotti penitenziari in piazza sotto il dicastero della Giustizia.